Dazi Ue sulle auto elettriche cinesi? Cosa significa l’annuncio di von der Leyen e perché può scatenare una guerra commerciale con Pechino

Durante il discorso dell’Unione la presidente della Commissione europea ha annunciato l’apertura di un’indagine sui presunti sussidi statali della Cina alle proprie aziende produttrici di veicoli elettrici

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato oggi, 13 settembre, che presto darà il via a un’indagine per capire se la Cina sta elargendo sussidi statali alle aziende produttrici di veicoli elettrici. Von der Leyen ha così accolto le richieste della Francia, che da mesi esercitava pressione, preoccupata per le vendite delle auto elettriche prodotte dai propri marchi, che potrebbero non trovare spazio a causa delle importazioni dalla Cina, in costante aumento. «I mercati globali sono inondati di auto elettriche economiche cinesi. E il loro prezzo è mantenuto basso artificialmente da ingenti sussidi statali che distorcono il nostro mercato», ha dichiarato il capo dell’esecutivo europeo nel suo discorso sullo stato dell’Unione. «Posso quindi annunciare oggi che la Commissione sta avviando un’indagine antisovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina. L’Europa è aperta alla concorrenza. Non a una corsa al ribasso», ha aggiunto von der Leyen.


La difesa dell’automotive europeo

Se l’indagine dovesse confermare la pratica commerciale di cui Pechino è sospettata l’Ue potrebbe decidere di imporre dei dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, dando potenzialmente vita a una guerra commerciale. Il momento è cruciale, dato che dal 2035, nel territorio dei 27 non potranno più essere venduti veicoli inquinanti a combustione interna, motivo per cui è previsto che le vendite delle alternative elettriche aumenteranno considerevolmente. E l’industria automobilistica europea non vuole farsi sfuggire l’occasione. Più in generale, fa notare Politico, l’investigazione segna un altro passo avanti nel passaggio dell’Europa dal più grande blocco di libero scambio del mondo alla costruzione delle proprie difese commerciali in un’era di deglobalizzazione. Con ottime probabilità, l’argomento terrà banco nel dialogo economico e commerciale previsto per il prossimo 25 settembre tra Ue e Cina.


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