Il report della Iea sul mercato dell’energia nel 2030: «50% dell’elettricità da fonti rinnovabili e auto elettriche decuplicate»

Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, le rinnovabili hanno avuto «un aumento fenomenale». Ma per raggiungere gli obiettivi fissati dagli Accordi di Parigi serve un cambio di passo

La strada è quella giusta, ma il ritmo con cui la stiamo percorrendo è ancora troppo blando. A lanciare l’allarme è il World Energy Outlook 2023, pubblicato oggi dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea). Il report parla di «un aumento fenomenale» delle fonti di energia pulite come solare ed eolico, ma avverte che la domanda di combustibili fossili è ancora troppo alta per mantenere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5°C. Per centrare il target fissato nel 2015, considerato fondamentale dalla comunità scientifica per evitare alcune delle conseguenze peggiori dei cambiamenti climatici, serve un cambio di passo anche nelle politiche energetiche. «La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile – ha commentato il direttore esecutivo della Iea Faith Birol -. Non è una questione di “se”, è solo una questione di “quanto presto”».


Lo scenario da qui al 2030

Dall’ultimo World Energy Outlook della Iea appare evidente che entro la fine del decennio il sistema energetico sarà radicalmente diverso da quello odierno. Qualche esempio? Nel 2030 il numero di auto elettriche che circoleranno nel mondo sarà 10 volte maggiore rispetto a oggi. Il fotovoltaico solare genererà più energia di quanta ne produce attualmente l’intera sistema energetico statunitense. Si venderanno più pompe di calore nel mondo che caldaie a combustibili fossili. O ancora: gli investimenti destinati ai nuovi progetti per parchi eolici offshore saranno tre volte superiori di quelli destinati alla costruzione di nuove centrali elettriche alimentate a gas o carbone. Nelle stime della Iea, il mix energetico globale nel 2030 sarà composto al 50% da fonti rinnovabili, rispetto al 30% di oggi. Insomma, la direzione imboccata è quella giusta. Tuttavia, avverte la Iea, «sarebbero necessarie misure ancora più forti per mantenere vivo l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C».


Il mercato del gas

Il report mette in guardia anche sui possibili sviluppi del mercato del gas naturale. Secondo il documento, l’impennata di nuovi progetti di gas naturale liquefatto (Gnl) è destinata ad aggiungere più di 250 miliardi di metri cubi all’anno di nuova capacità entro il 2050. Questo porterà a una riduzione dei prezzi del Gnl e placherà le preoccupazioni per l’approvvigionamento di gas, soprattutto in Europa. Allo stesso tempo, avverte la Iea, questa situazione rischia di creare un eccesso di offerta. «Tenendo conto delle tensioni e della volatilità che caratterizzano oggi i mercati energetici tradizionali, le affermazioni secondo cui il petrolio e il gas rappresentino scelte sicure per il futuro energetico e climatico del mondo appaiono più deboli che mai», ha spiegato Birol.

I cinque pilastri della Iea

Secondo le stime del World Energy Outlook, la domanda globale di carbone, petrolio e gas raggiugnerà il picco prima del 2030. Il 2025, in particolare, dovrebbe essere l’anno in cui le emissioni globali di anidride carbonica legate alla produzione di energia toccheranno il valore più alto mai registrato. A quel punto, dovrebbe iniziare la discesa. E per quanto possano essere onerose le politiche energetiche di decarbonizzazione, «i costi dell’inazione potrebbero essere enormi», avverte l’agenzia. Secondo il report della Iea, sono cinque i pilastri da seguire per rimettersi in carreggiata e centrare gli obiettivi fissati per i prossimi anni. Primo: triplicare la capacità rinnovabile globale. Secondo: ridurre del 75% le emissioni di metano legate ai combustibili fossili. Terzo: incentivare gli investimenti in energia pulita nei Paesi in via di sviluppo. Quarto: investire sull’efficientamento energetico. E infine, dire addio in modo definitivo ma «ordinato» ai combustibili fossili.

Credits foto: EPA/Tannen Maury | Un impianto per l’energia eolica a Refugio, in Texas (30 ottobre 2021)

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