Decreto energia: la fine del regime tutelato verso il mercato libero slitta da sei mesi a un anno

Il rinvio contenuto nella bozza. Previsti 200 i milioni di euro l’anno per regioni e province autonome che ospitano fonti di energia rinnovabile. Spunta il progetto di un polo eolico sul mare

Nella bozza del decreto Energia che sarà lunedì sul tavolo del Consiglio dei Ministri c’è un’importante novità: il rinvio al passaggio obbligatorio verso il mercato libero. Il passaggio era previsto per il 10 gennaio prossimo ma serviranno da un minimo di sei mesi ad un massimo di un anno di tempo per il passaggio agli operatori selezionati dei clienti ora in regime tutelato. Previste inoltre la creazione di campagne informative e l’arrivo di un nuovo servizio per la fornitura di Energia elettrica riservato ai clienti vulnerabili (chi ora riceve bonus, over75, abitanti di isole minori o di abitazioni di emergenza dopo calamità) con prezzi calmierati.


Fondi per regioni e province autonome che ospitano fonti di energia rinnovabile

Saranno 200 i milioni di euro l’anno, dal 2024 al 2032, destinati a regioni e province autonome che ospiteranno impianti da fonti di energia rinnovabile. Il fondo attua il cosiddetto “burden sharing” previsto dal “decreto aree idonee“, ed è destinato a misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale. Le risorse vengono dalle aste delle quote di emissione di anidride carbonica e da un contributo di 10 euro per chilowatt di potenza dell’impianto che verrà pagato dai produttori di energia rinnovabile nei primi tre anni di esercizio.


Elettricity release per le imprese energivore

All’interno della bozza spunta un elettricity release per le imprese energivore, che in Italia sono circa 3.800, nell’ambito della costruzione di impianti elettrici da Energia rinnovabile (fotovoltaico, eolico e idroelettrico) di potenza pari ad almeno un megavattore. Le società potranno farsi anticipare i costi di tali impianti dal Gse (il Gestore dei Servizi Energetici) con la fornitura per tre anni ad un prezzo medio da rinnovabili (80 €/MWh per il fotovoltaico), che poi potranno restituire sotto forma di Energia in 20 anni.

Un progetto per un polo eolico galleggiante

Nella bozza del dl sono previsti investimenti infrastrutturali da effettuare «su due aree demaniali marittime ubicate nel mezzogiorno, con relativo specchio acqueo antistate da destinare alla cantieristica navale per la produzione di piattaforme galleggiante e degli impianti di produzione di energia eolica in mare». per l’eolico in mezzo al mare saranno stanziati 20 milioni nel 2024, 110 nel 2025 e 170 nel 2026. Ulteriori 60 milioni di euro per l’anno 2024 e 60 milioni di euro per l’anno 2025 sono assegnati al Ministero dell’Ambiente (Mase) con la finalità di sostenere lo sviluppo e l’industrializzazione del processo di costruzione di un prototipo dimostrativo ed operativo, destinato alla produzione di energia per finalità di autoconsumo di una delle due aree demaniali individuate. Si prevedono, inoltre, una serie di diposizioni che garantiscano un’efficiente «ripartizione del contingente di potenza di impianti di produzione da fonte eolica off-shore», in una o più aree, al fine di garantire «un’integrazione efficiente» di tali risorse rinnovabili nel sistema elettrico nazionale.

(foto copertina, immagine di repertorio: Ansa)

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