Applausi invece per il premier albanese, quando definisce papa Francesco il «più importante leader di sinistra»
Schiacciato tra l’intervento di Luciano Spalletti e quello dopo di Elon Musk, il premier albanese Edi Rama è riuscito comunque a prendersi la scena ad Atreju 2023. Intervistato sul palco dal direttore de La Stampa, Andrea Malaguti, e da quello de LaVerità, Maurizio Belpietro, Rama ha strappato più di un applauso a Giorgia Meloni, quando ha difeso la bontà dell’accordo sui migranti stretto col governo italiano. Poi passa a parlare di Papa Francesco, per il quale Rama, cattolico, stravede: «È il più importante leader di sinistra». Definizione accolta dall’ovazione del pubblico di Fratelli d’Italia. Quando a Rama viene chiesto di commentare gli attacchi di Matteo Salvini a George Soros, il premier albanese taglia corto: «Non sento tutte le cose che si dicono, ma sono molto amico di Soros». A quel punto la platea si raffredda un po’. Ma che il premier albanese fosse molto legato al finanziere e a suo figlio non era proprio un segreto, vista la grande quantità di foto insieme sui social. Edi Rama poi continua: «Il diavolo non è mai così nero come sembra – dice quando parla ancora di Soros – E Giorgia Meloni ne è una prova, no?», conclude sorridendo verso la premier italiana. E la platea torna da applaudire.
Sale sul palco col suo bambino più piccolo Elon Musk giunto ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia a Roma, in una sala “Emanuela Loi” strapiena che gli dedica un applauso forte ma non troppo lungo. E il suo primo messaggio è per la natalità, tanto più che il piccolo Techno Mechanicus è l’ultimo di 11 figli, alcuni dei quali avuti con la fecondazione assistita. Nicola Porro, che lo intervista, gli chiede subito se sia un messaggio e Musk non si sottrae, parlando anche di immigrazione. «L’immigrazione» non può risolvere il calo della «demografia” dei paesi industrializzati dice citando anche la Cina, che perderà il 40% «della sua popolazione».
«Il mio consiglio a tutti i leader di governo e alle persone è: assicuratevi di avere bambini per creare una nuova generazione». Giorgia Meloni, in prima fila, applaude convinta. Musk al pubblico di Atreju si racconta come il «primo ambientalista». E spiega alcune delle sue teorie negazioniste: «I cambiamenti climatici ci sono, ma stiamo esagerando. Dobbiamo ridurre le emissioni di carbonio ma non credo ci sia un rischio per l’umanità, certo ci sarà qualche problema se cambiamo il clima nel giro dei primi decenni». Insomma, i combustibili fossili servono, «non possiamo farne a meno per i primi decenni, non c’è da essere preoccupati. Credo che alcuni ambientalisti siano troppo preoccupati». Nessun impatto degli allevamenti intensivi, comunque, le «mucche stanno benissimo come stanno».
Figli o immigrati?
Il messaggio per l’Italia è sempre legato al tema dell’immigrazione, su cui il dibattito torna più volte. L’Italia? «Un bellissimo paese, un bel paese anche per investire, faccio un brindisi all’Italia, ma per favore fate più italiani o la cultura dell’Italia, del Giappone e della Francia scomparirà». E ancora: «Forse mi ripeto, l’Italia ha un tasso di natalità basso. Se un’azienda deve investire si domanda: ci saranno abbastanza persone che lavoreranno?». L’immigrazione non risolve, dice il proprietario di X, Tesla, Starlink e considerato l’uomo più ricco del pianeta: «Sono a favore dell’immigrazione legale che va aumentata» mentre bisogna «fermare quella illegale». E: «devi dare il benvenuto a chi arriva, è onesto, vuole entrare a far parte della cultura e lavora duro ma serve un processo di approvazione, ma se non c’è nessun filtro come fate a sapere chi sta arrivando? Non sto dicendo che tutti gli immigrati illegali siano criminali la maggior parte sono integerrimi ma bisogna avere un processo, altrimenti non si può dire».
X e la cultura woke
Musk ha parlato anche di X, la ex Twitter che il magnate ha ribattezzato con la sua lettera preferita. «Alcuni inserzionisti sono già tornati da noi, altri invece si arrabbiano. Esiste il virus woke che sta infettando molte aziende e buona parte del pensiero, Disney che ha fatto grandi cose ora è infettato dal virus woke». Porro lo punzecchia: «Anche la commissione europea che non investe su X?”, «Sì il virus woke sta infettando vari che importano la malattia dagli Stati uniti, nasce tutto dall’estrema sinistra e dai college americani». La libertà di parola è importante, chiede ancora il giornalista sempre in relazione alla cultura Woke? «Certo, alla base della democrazia c’è la libertà di parola – applausi dal pubblico – ma ha senso solo se consente alle persone che non ti piacciono di dire le cose che non ti piacciono. Solo così si sa che funziona». C’è spazio per alcuni dei suoi argomenti preferiti: «Mi chiedono spesso degli alieni, è un interrogativo che si fanno da tempo tante persone. Io credo che dovremo continuare ad essere umani, ma diventare esseri stellari».