Emanuele Pozzolo, lo sparo di Capodanno a sua insaputa e il proiettile in canna: tutti i dubbi sulla versione del deputato

La vittima Luca Campana: «Potrei denunciarlo». Ha 60 giorni di tempo per farlo. Un nuovo testimone delle forze dell’ordine: ha sparato lui

Si chiama Luca Campana, ha 31 anni e fa l’elettricista l’uomo ferito dal colpo di pistola sparato dal deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo a Capodanno. Il colpo partito dalla pistola North American Arms LR22 lo ha colpito alla gamba nell’ex asilo di di Rosazza in provincia di Biella oggi sede della Pro Loco affittata dalla sindaca Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario Andrea Delmastro. All’ospedale di Ponderano gli è stato estratto dalla parte posteriore della coscia il proiettile. Poi le dimissioni con una prognosi di 10 giorni. Campana non ha ancora presentato querela per lesioni personali, e il reato non è procedibile d’ufficio senza 20 giorni di prognosi. Ma il suo avvocato Marco Romanello fa sapere che «abbiamo sessanta giorni di tempo, decideremo insieme quando si sarà ripreso».


Luca Campana

Campana dice oggi a La Stampa che al momento non se la sente di parlare: «Sono ancora a letto e sento molto dolore. Per qualche giorno voglio dimenticare quello che è successo». Genero di un agente della scorta di Delmastro, secondo la versione data ai carabinieri da Pozzolo, avrebbe recuperato lui l’arma caduta al deputato di FdI sul pavimento sparandosi poi per sbaglio mentre la restituiva. Ma pare difficile che sia riuscito con un gesto del genere a colpirsi la parte posteriore della coscia. Un testimone ha detto all’agenzia di stampa Ansa che l’onorevole «era allegro» e «mostrava l’arma tenendola nel palmo». Un uomo delle forze dell’ordine presente alla festa spiega oggi a la Repubblica invece che quando è partito il colpo l’arma la impugnava proprio Pozzolo. Anche lui conferma «l’allegria» del deputato.


L’altro testimone

Aggiunge altri dettagli e particolari: la pistola era nel taschino e lui l’ha tirata fuori per mostrarla ai presenti. E la impugnava quando è partito il colpo: «In un attimo si è sentito il botto dello sparo, e ha rimbombato. C’erano anche bambini presenti». Il testimone parla di gesto «superficiale e sconsiderato: come se io tirassi fuori l’arma di ordinanza per fare lo stesso, una follia». E quando gli ricordano la versione di Pozzolo sul colpo partito mentre la pistola era in mano a Campana è categorico: «È successo sotto i miei occhi. Come me l’hanno visto altri presenti. Abbiamo tutti rilasciato le nostre testimonianze ai carabinieri». Pozzolo si è sottoposto alle 7,25 del primo gennaio al test dello Stub, che serve a rilevare la presenza di polvere da sparo sulle mani. Avrebbe invece rifiutato di consegnare i suoi abiti, secondo quanto confermato dalla procuratrice di Biella Teresa Angela Camelio.

Il proiettile in canna

Opponendo l’immunità parlamentare. Pozzolo aveva un regolare porto d’armi che ora gli è stato tolto mentre la pistola è stata sequestrata. È iscritto nel registro degli indagati per lesioni aggravate, in attesa della decisione di Campana sulla querela. Poi c’è il reato di omessa custodia di armi prevede l’arresto fino a un anno o l’ammenda fino a mille euro. Rimane da spiegare il giallo del proiettile in canna: quel tipo di arma, dicono gli esperti, rende poco probabile uno sparo involontario. Ma le ipotesi alternative, spiega oggi il Corriere della Sera, presuppongono che qualcuno abbia allora caricato l’arma. Ma chi? Un adulto o un minore? Nella sua versione dei fatti ai carabinieri Campana avrebbe detto che era l’onorevole ad impugnare la pistola quando è partito il colpo. Intanto sono anche in corso accertamenti sul porto d’armi rilasciato al deputato.

Il metal detector e Giorgia Meloni

Pozzolo è indagato anche per il reato di accensioni ed esplosioni pericolose. Le indagini sono condotte dalla pm Paola Francesca Ranieri. Pozzolo ha nominato come avvocato Andrea Corsaro, che è anche sindaco di Vercelli. il Fatto Quotidiano spiega che il ritardo nel test dello Stub sarebbe dipeso da fattori tecnici: il test dà i migliori risultati nell’immediatezza dei fatti. Le analisi le faranno i carabinieri del Ris. Intanto ieri un dubbio ha angosciato i parlamentari: Pozzolo portava la pistola anche alla Camera? Il divieto di portare armi in parlamento c’è, mentre a Montecitorio c’è un metal detector che escluderebbe la possibilità di questa evenienza. Intanto la premier Giorgia Meloni più che arrabbiata è furiosa. Al suo inner circle ha parlato di «follia» da parte del suo deputato. La sospensione dal partito per Pozzolo potrebbe arrivare già oggi.

La sospensione

Per essere poi annunciata durante la conferenza stampa che la attende. «In tanti lavorano come muli, danno tutto quello che hanno. Ma c’è una parte di deputati e senatori che pensa di stare in vacanza. Non hanno minimamente capito il ruolo che hanno. E fanno danni, ci fanno sembrare inaffidabili», avrebbe detto Meloni secondo il Corriere. E ancora: «Qui c’è gente che non ha capito il ruolo che ha. Pensa che basti venire in Parlamento, schiacciare un bottone e il compitino è finito e lo stipendio meritato. Beh, non è così». Per questo si preannuncia una stretta sugli eletti. Meloni darà indicazioni molto chiare ai capigruppo: controllate deputati e senatori, usate la frusta se necessario. Poi sarà lei a dare la linea su chi punire. Perché le elezioni europee sono alle porte ed errori del genere non possono più essere tollerati.

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