Bonus mamme lavoratrici fino a 3 mila euro: cos’è, a chi è rivolto e come fare richiesta

La guida per accedere al contributo rivolto alle madri con due o tre figli

Tra i bonus attivati nel 2024 c’è anche quello dedicato alle madri lavoratrici. Dopo il blocco di gennaio dovuto all’assenza di una circolare esplicativa dell’Inps, ora l’istituto di previdenza sociale ha sbloccato il bonus, che resterà in vigore tre anni: dal 2024 al 2026. Si tratta di un esonero contributivo fino a un massimo di 3mila euro annui previsto dalla Legge di Bilancio e rivolto alle donne lavoratrici con almeno tre figli a carico che hanno fino ai 18 anni. Esclusivamente per quest’anno, in via sperimentale, il sostegno è esteso anche alle madri lavoratrici con due figli, limitato, però, fino al mese in cui il figlio più giovane compie il decimo anno di età. L’agevolazione si applica alle dipendenti sia del settore pubblico che privato, comprese le lavoratrici del settore agricolo, ma esclude quelle domestiche. La copertura comprende anche i contratti di apprendistato e alle posizioni lavorative in somministrazione.


Madri con due o tre figli: ecco cosa cambia

Per le madri con tre figli, l’agevolazione si conclude con il raggiungimento del diciottesimo anno dell’ultimo nato, mentre per le lavoratrici con due figli, il termine è fissato al decimo anno dell’ultimo figlio nel 2024. Le mamme con un solo figlio sono escluse dalla misura. La circolare esplicativa spiega che è obbligatorio comunicare all’INPS il numero dei figli e il relativo codice fiscale, e ciò può avvenire direttamente o attraverso il datore di lavoro.


250 euro al mese

Il bonus prevede fino a 3mila euro annui, erogati su base mensile. L’esonero massimo è di 250 euro al mese. E, come riporta Il Corriere della Sera, esaurisce l’esonero massimo che si potrebbe avere con il taglio di sei punti previsto dalla legge di bilancio per i lavoratori la cui retribuzione non superi la soglia massima di 2.692 euro. L’esonero, inoltre, non influisce sull’aliquota di calcolo delle prestazioni pensionistiche. E non rientra nella nozione di aiuto di Stato poiché si applica esclusivamente alla quota di contribuzione a carico della madre lavoratrice.

Come si richiede

Per accedere al bonus non è necessaria alcuna specifica richiesta formale. L’agevolazione deve essere riconosciuta dal datore di lavoro a partire da gennaio 2024. Nella circolare dell’Inps si legge che le lavoratrici possono comunicare al datore la volontà di avvalersi dell’esonero, rendendo noto numero dei figli e codice fiscale.

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