«Ragazze in minigonna per attrarre voti». Parla Pinna, il candidato dell’audio choc: «Era solo una goliardata» – Il video

Candidato con la Dc spiega: «Sì, quegli audio li ho inviati io a un amico. Ma era uno scherzo». Sulla vicenda interviene il candidato alla presidenza di centrodestra Paolo Truzzu: «Parole inaccettabili»

«Sto facendo questa campagna elettorale in modo molto diverso dal solito. Ho sei donne molto belle che mi sostengono durante i miei incontri con le persone». Questo il contenuto di un audio diffusi dal quotidiano Gallura Oggi, parole pronunciato da un candidato del centrodestra alle prossime elezioni regionali in Sardegna, che sta scatenando polemiche. «Se ti presenti da solo, sei un cane bastonato che parla – ammette -. Invece con queste sei miei amiche, molto belle… Due sono vestite in pantaloni in pelle e stivali, due in minigonna e due leopardate, con delle camicie belle aperte che fanno un bel vedere», spiega il candidato, diventato virale. Ora quella voce ha un nome e cognome: Pietro Pinna, 56 anni, ex militare in pensione, corre con la Dc per Gianfranco Rotondi nel nord dell’isola. Lui, contattato dall’Unione Sarda spiega: «Era solo una goliardata per un amico». E conferma: «Sì, quegli audio li ho inviati io a un amico. Ma era uno scherzo». «Sono una persona ironica che da sempre scherza con gli amici, rispettando chiunque. Quanto alle donne, sono tante le sostenitrici che mi stanno supportando in questa fase pre voto. Mai mi permetterei di oltraggiarne la figura», aggiunge.


Truzzu: «Parole inaccettabili»

«Questa mattina, ho appreso dalla stampa dell’esistenza di un imbarazzante e sgradevole audio attribuito a un candidato, inserito in una lista della mia coalizione. Parole inaccettabili, pronunciate da chi si sottopone al giudizio degli elettori per amministrare la Sardegna. E soprattutto inaccettabili per l’uso vergognoso del corpo della donna come merce elettorale», dichiara il candidato presidente del centrodestra in Sardegna, Paolo Truzzu. «In questo campo mi considero al di sopra di ogni sospetto, avendo una splendida famiglia composta da tre donne, moglie e due figlie, e avendo una donna eccezionale come capo di partito, oltre ad aver presentato una squadra di candidate di qualità che mi sostiene in questa competizione elettorale», aggiunge. «Prendo le distanze con decisione da questo inqualificabile comportamento e sono certo che i sardi sapranno distinguere le responsabilità personali dalle ridicole strumentalizzazioni, queste sí un insulto all’intelligenza degli elettori», conclude Truzzu. «Non è goliardia. Non è uno scherzo come dice oggi la destra cercando di minimizzare e non fa ridere – attacca invece la senatrice sarda del Movimento 5 Stelle, Sabrina Licheri – Sei donne usate come esche in una competizione elettorale: sembra incredibile e una boutade invece è il prodotto di una subcultura maschilista, retrograda e sessista che non va promossa ma combattuta ogni giorno».


(in copertina Pinna, foto Unione Sarda)

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