Dai ministri ai Vip spiati, i dossier del pm anti mafia sul calcio: l’uomo vicino a Lotito e l’imbeccata contro il capo della Figc

Sono quattro i «dossier pre-investigativi» che secondo la procura di Perugia, il pm Antonio Laudati avrebbe messo in piedi ordinando accessi abusivi ai database

Quasi tutte le ricerche contestate al finanziere Pasquale Striano dalla procura di Perugia coincidevano con fatti di cronaca appena avvenuti. Tra gli 800 accessi considerati dagli inquirenti «senza alcun motivo di servizio», diversi riguardano quasi tutto il governo, proprio nella fase in cui il nuovo esecutivo si stava creando. E se un personaggio famoso finiva in prima pagina, come nel caso di Fedez o di Andrea Agnelli, risulterebbero accesso al database alla ricerca di dati sensibili svolti dal finanziere che lavorava nel Gruppo Sos della Dna. Striano aveva modo di consultare i principali archivi statali, dal Serpico che contiene i datai anagrafici e redditi percepiti, passando il Siva, lo Sdi e il Sidna, che permette di accedere al casellario giudiziario. E poi il Catasto, Infocamere e Telemaco, ricorda Repubblica. Nelle ricerche di Striano sarebbero finiti 78 personaggi famosi, secondo la procura di Perugia senza reali ragioni investigative. Tra questi diversi ministri, a cominciare da Guido Crosetto, che ha fatto partire tutto con la sua denuncia. Buona parte dei risultati delle ricerche di Striano finivano poi a cinque giornalisti e quindi pubblicati sui rispettivi giornali. Secondo la procura di Perugia, così facendo non avrebbero fatto semplicemente il loro mestiere, ma avrebbero concorso nel reato.


Ci sono però altre indagini sollecitate o iniziate su «impulso» della Dna, per cui è indagato anche il pm Antonio Laudati. La procura di Perugia sospetta di quattro casi in cui sono stati abusivamente consultati i database per mettere in piedi altrettanti «dossier pre-investigativi». Uno di questi riguarda il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Su di lui Laudati avrebbe finto di aver ricevuto informazioni di reato dalla procura di Salerno. Le informazioni invece gli sarebbero arrivate da una persona vicina al presidente della Lazio, Claudio Lotito. Il caso poi è stato archiviato dalla procura di Roma. Altra indagine sospetta riguarda le ricerche ordinate da Laudati a Striano su una società che era interessata all’acquisto di un convento di suore a Santa Severa, sul litorale romano. Sul caso appare prima un articolo sul quotidiano Domani, poi viene inviata un’informativa alla procura che ipotizza interessi mafiosi su quella compravendita. Come scrive Repubblica, il sospetto da parte della procura di Perugia è invece che l’unico interessato al caso fosse Laudati «proprietario di un immobile in zona», che non avrebbe gradito la possibile speculazione edilizia davanti a casa sua.


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