L’allarme scatta quando due studentesse di Economia presso l’Università romana Tor Vergata si accorgono che i loro portafogli, lasciati incustoditi in aula studio, erano stati svuotati. In totale, mancano all’appello circa 200 euro. Immediatamente, avvisano gli addetti alla vigilanza della facoltà. E, dopo poco, viene individuato il responsabile: un 58enne di origini spagnole, che prova a darsi alla fuga. Un tentativo, però, abbandonato sul nascere: «Ho capito che non sarebbe servito a niente scappare», ha dichiarato l’uomo davanti ai giudici di Piazzale Clodio nella giornata di oggi, 12 marzo. L’episodio risale a ieri, quando il 58enne è stato arrestato. Secondo quanto raccontato da un agente in aula, mentre correva all’uomo sarebbe caduto di tasca un cacciavite. Circostanza smentita dall’arrestato, che ha però confermato di avere con sé un’arma bianca. Un coltello a serramanico di 17 centimetri.
Arresto convalidato
Per la precisione, come ha puntualizzato lui stesso, «un coltello da pesca». Al giudice che ha chiesto perplesso dove esattamente avesse intenzione di pescare nella Capitale, ha spiegato che la lama era un regalo che la sua fidanzata gli aveva fatto la sera prima. L’uomo infatti vive dalla sua compagna, quando si trova a passare per Roma. Questo perché lavora come venditore per una società spagnola, professione che lo porta a spostarsi spesso, non solo in Italia e nel continente iberico. E gli consente, essendo assunto regolarmente, di guadagnare uno stipendio rispettabile, talvolta rimpinguato dalle commissioni sulle vendite realizzate. Un quadro che stona con la necessità di derubare le due ignare studentesse, ma non con i suoi precedenti penali, sempre legati al furto. Per l’episodio, il giudice ha convalidato l’arresto. Ha inoltre disposto la misura cautelare nel divieto di dimora a Roma: entro domani dovrà lasciare la città, e potrà farvi ritorno solo in occasione delle prossime udienze.
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