Il Lecce esonera l’allenatore D’Aversa dopo la testata a Henry

Arriva la decisione del club salentino, dopo un incontro tra il tecnico e il dt Pantaleo Corvino, che gli contesta anche gli scarsi risultati della squadra raccolti finora

Il Lecce ha deciso di esonerare l’allenatore Roberto D’Aversa, dopo la testata del tecnico al veronese Thomas Herny alla fine di Lecce-Verona di ieri domenica 10 marzo conclusa con la sconfitta dei leccesi. Il club in una breve nota ha annunciato il licenziamento: «Dopo i fatti avvenuti al termine della gara Lecce-Verona, l’Us Lecce comunica di aver sollevato dall’incarico l’allenatore Roberto D’Aversa. Al mister e al suo staff – continua la società giallorossa – va il ringraziamento per il lavoro svolto».


Subito dopo la partita, ai microfoni di Sky lo stesso D’Aversa aveva provato a dare la sua versione dei fatti, provando a minimizzare: «C’è stato un finale concitato, già negli ultimi minuti di partita quando ci sono state delle provocazioni. Non volevo che i miei ragazzi prendessero delle squalifiche o simili, siamo venuti a contatto io e Henry: il gesto non è stato bello da vedere, ma la mia intenzione era di dividere gli altri. Ha continuato nelle provocazioni anche a partita finita». D’Aversa poi aveva aggiunto: «A fine partita ho salutato subito Marco Baroni, poi c’era un parapiglia e l’intenzione era quella», cioè di provare a evitare ai giocatori provvedimenti disciplinari. «Con i dirigenti ci siamo parlati ed è finita lì. Non sono entrato in campo per dare una testata, sono andato a salutare Baroni, l’intenzione mia non era di andare da Henry assolutamente. Ripeto: gesto brutto da vedere, a prescindere da tutto».


Il club aveva già condannato il comportamento di D’Aversa con un durissimo comunicato, che aveva aperto la strada all’ipotesi dell’esonero: «L’U.S. Lecce, con riferimento all’episodio che ha visto coinvolto l’allenatore D’Aversa ed il giocatore del Verona Henry, pur valutando la situazione di nervosismo generale nel finale di gara, condanna fermamente il gesto del proprio allenatore in quanto contrario ai principi ed ai valori dello sport».

Leggi anche: