Bellomo destituito dalla magistratura amministrativa. L’avvocata che per prima lo denunciò: «Non poteva fare il giudice»

Fu la prima a denunciare, sollevando il caso del dress code dell’ex consigliere di Stato: le corsiste in minigonna e tacchi a spillo

Rosa Calvi, l’avvocata di Cerignola che, con la sua denuncia, fece partire l’inchiesta su Francesco Bellomo, ex consigliere di Stato, fondatore di un corso di preparazione per la magistratura, ha dichiarato la sua soddisfazione per la destituzione dell’uomo dalla magistratura amministrativa dal Consiglio di Stato. «Sono contenta per la decisione del Consiglio di Stato: non per la mia vicenda personale. Ma perché, viste le vicende dovute anche alla sua personalità, non poteva svolgere quelle funzioni a cui era chiamato», ha precisato al Corriere della Sera. «Sono contenta anche per il messaggio di giustizia che arriva dalla sentenza», ha aggiunto l’avvocata pugliese. Secondo il Consiglio di Stato il direttore scientifico della scuola di preparazione al concorso in magistratura “Diritto e Scienza” «ha posto in essere atti lesivi della dignità e dei diritti fondamentali della persona». E ha anche «abusato della qualifica di magistrato per sollecitare l’ufficio pubblico destinatario dei suoi interventi per scopi privati collegati alla relazione tra lui» e una borsista. Bellomo divenne celebre per aver indicato un dress code ai suoi corsisti: con tacchi a spillo e minigonne per le aspiranti magistrate. Su Bellomo furono aperti vari procedimenti penali in varie procure italiane, ma tutte le accuse penali caddero. A MIlano l’inchiesta fu archiviata, a Piacenza è stato assolto e a Bergamo è stato disposto il non luogo a procedere. Adesso l’esito per il procedimento amministrativo, conclusasi con la destituizione della ex toga barese.


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