Antonio Razzi vuole assolutamente candidarsi con Forza Italia alle Europee: «Ho mezzo milione di follower, i voti li ho»
C’è un fantasma che si aggira tra le liste di Forza Italia per le elezioni europee. È il fantasma di Antonio Razzi. L’ex senatore dell’Italia dei Valori eletto all’estero e poi transitato con Silvio Berlusconi vuole infatti assolutamente candidarsi. Ma a quanto pare nessuno gli fa sapere nulla: Sto aspettando delle risposte. Mi sono messaggiato con tutto lo staff di Forza Italia ma sulla candidatura nessuno risponde. Io mi sono messo a disposizione del partito perché porto il voto dei giovani. C’è chi ingaggia i cantanti per fare concerti e spingere i giovani a votare, io i voti li ho». Nell’intervista che rilascia oggi al Corriere della Sera però lui rimane fiducioso: «Io voglio dare una mano. Ho oltre mezzo milione di follower. Se anche solo il 5% mi votasse, porterei 25 mila voti. Se si vuole superare il 10% è bene avere i numeri».
I numeri
Razzi, insomma, ha i numeri. E, volendo, li dà anche: «Ci sono candidati che poi uno si chiede “chi lo conosce”. Ma se non metti gente conosciuta come fai a prendere i voti?». È disposto ad aspettare il suo partito, ovvero quello di Antonio Tajani. Ma non troppo: «Sono un tesserato di FI. Se ci fosse ancora Berlusconi non avrebbe dubbi a candidarmi. Quando sono stato ad Arcore mi ha detto: “Se tu fossi capolista prenderesti 2-3 milioni di preferenze, perché sei molto amato anche grazie alle imitazioni di Crozza”». Come mai è sicuro che i giovani la sostengano? «Mi scrivono sui social. E io rispondo. Certo, ci sono anche quelli che mi vogliono offendere e io gli metto un cuoricino, così si arrabbiano il doppio». E quando gli ricordano che manca poco alla presentazione delle liste si schermisce come un politico di razza: «C’è ancora tempo, ma più passano i giorni, più è tempo perso. Vediamo se vogliono aumentare il bottino o no».
E Razzi che fa?
E quando gli si chiede cosa farà, è chiarissimo: «Chi aspetta, spera. Mi devono dire sì o no, non mi offendo mica. Per me amici come prima, basta che non succeda come nel 2018 che lo sapevano tutti i giornalisti che non sarei stato ricandidato e io fui l’ultimo a saperlo. In un partito ci vuole chiarezza: io ho chiesto un posto in lista, mica sto chiedendo un posto di lavoro. Non è che mi si regala qualcosa, qui devi avere i voti. E pensare che…».
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