Corruzione elettorale: così il ras del Pd a Torino faceva eleggere consiglieri con favori e minacce

Salvatore Gallo è riuscito a farne eleggere otto tra municipio e circoscrizioni. I metodi e il figlio

Un sistema di corruzione elettorale ha permesso a uno storico esponente del Partito Democratico come Salvatore Gallo di far eleggere tre consiglieri su 17 a Torino. Mentre l’ex manager Roberto Fantini, nominato in quota Pd all’Osservatorio sulla legalità degli appalti è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver agevolato le cosche della ‘ndrangheta negli appalti per la manutenzione dell’autostrada Torino-Bardonecchia. L’imprenditore Fantini è arrivato al suo posto grazie a Raffaele Gallo, il figlio di Salvatore. Che dal 2008, ovvero da quando ha fondato l’associazione e corrente Idea-to e fino al 2021 è stato direttore di Sitalfa, concessionaria Sitaf che gestisce la A-32-


Salvatore Gallo

La Stampa oggi racconta che Gallo senior ai tempi del Psi era considerato un pezzo da novanta e vicino a Bettino Craxi. Poi è entrato nel Pd. E nel 2021 era a caccia di voti per gli uomini della sua corrente. Per questo, secondo l’accusa, «favoriva amici e sostenitori privati nell’ottenere alcune concessioni e autorizzazioni della pubblica amministrazione in cambio di sostegno elettorale e voti». Tra le sue attività i cambi di destinazione d’uso degli immobili e i condoni edilizi. In totale gli eletti con il suo aiuto, tra comune e circoscrizione, arrivano a otto. E lui puntava ad ottenere un assessorato. Ma il sindaco di Torino Lo Russo non gliel’ha concesso. E ancora: sempre secondo l’accusa avrebbe minacciato di licenziamento un dipendente di Sitalfa, candidato in circoscrizione a Torino, se non avesse corso insieme ai suoi.


Le intercettazioni

«Ho visto che hai i santini di quello là. Ho visto», s’infuriava al telefono intercettato dagli investigatori. Mentre ad altri ricordava: «Bisogna fargli sentire la pressione. Se si comporta male, questo qua deve avere vita difficile». L’accusa nei suoi confronti è di corruzione elettorale.

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