Evan N’Dicka ha lasciato l’ospedale di Udine: il trauma toracico e i controlli al cuore. La Roma: «Ieri ha vinto lo sport»

Gli accertamenti hanno escluso complicazioni, ma il difensore giallorosso sarà sottoposto a ulteriori analisi nella capitale

È stato dimesso nel pomeriggio di oggi, 15 aprile, Evan N’Dicka. Il giocatore della Roma era stato ricoverato ieri all’ospedale di Udine dopo essere stato colpito da un malore durante il match di Serie A contro l’Udinese. Finiti tutti gli accertamenti del caso ed escluse eventuali complicazioni, il giocatore potrà tornare nella capitale, dove effettuerà ulteriori controlli. Lo riporta l’Ansa. Dal quadro clinico emerge che quanto accaduto al difensore ivoriano è compatibile con un trauma toracico con minimo pneumotorace sinistro. Gli scontri di gioco che potrebbero aver causato la compressione polmonare si sono verificati al 38′, al 66′ e al 70′. La Roma, in una nota, scrive che «sono stati effettuati anche controlli cardiologici di primo e secondo livello risultati negativi per patologia cardiaca». Il club giallorosso ringrazia l’Udinese, l’arbitro Pairetto, il pubblico presente allo stadio e il personale medico sanitario «per la grande professionalità e disponibilità. Tutti insieme – conclude il comunicato -, in quei minuti concitati e di apprensione, abbiamo dimostrato i valori dello sport e messo al primo posto la salvaguardia della vita».


Il malore improvviso

Il malore improvviso di N’dicka arriva al minuto 71 di Udinese-Roma. Il calciatore prima si piega e poi si accascia al suolo toccandosi il petto. Il primo a chiamare i soccorsi è il portiere giallorosso Svilar. L’arbitro Pairetto e lo staff medico circondano il giocatore, mentre le telecamere di DAZN inquadrano gli spalti memori del caso di Eriksen a Euro 2020. Lo stadio si ammutolisce mentre l’allenatore Daniele De Rossi entra in campo. Arriva la barella che trasporta fuori dal campo l’ivoriano. De Rossi va prima negli spogliatoi mentre il giocatore uscendo dal campo fa debolmente con la mano il segno dell’ok. Poi torna con notizie rassicuranti ma spiega che «i ragazzi non ce la fanno, vogliono restare lì con lui». Cioffi dà l’autorizzazione a sospendere la partita: «Non c’è problema». Lo speaker dà l’annuncio e lo stadio lo accoglie con applausi.


La corsa all’ospedale

Intanto N’dicka viene sottoposto a un elettrocardiogramma allo stadio. Poi il trasporto all’ospedale mentre iniziano le indiscrezioni. Si parla di un infarto transitorio, che comporta la temporanea interruzione o riduzione dell’afflusso del sangue al cuore. Poi la situazione si chiarifica. Si parla dell’ultimo colpo fortuito subito dal difensore nello scontro di gioco con il bianconero Lucca. E si parla della compressione polmonare, che sarebbe evidenziata da una Tac. La squadra arriva al nosocomio alle 20,45. Con loro c’è l’amministratrice delegata Lina Souloukou. Che sale con l’allenatore e il capitano Pellegrini al terzo piano del reparto di cardiologia. Il medico sociale dei giallorosso Manara li rassicura. La squadra parte per l’aeroporto di Ronchi Legionari alle 21,30. N’Dicka rimane in ospedale. In mattinata arriveranno nuovi controlli.

La partita sospesa

Dal punto di vista regolamentare la sospensione di una partita per un grave infortunio è lecita, ma deve avere il consenso delle due squadre in campo. Anche se di norma si può fare solo per impraticabilità del campo o per la tutela dell’ordine pubblico. Lo scorso 9 aprile il giudice sportivo ha dato partita persa con tre a zero a tavolino e penalizzazione di un punto a Palmese e Manfredonia, che avevano chiesto la sospensione dopo il malore di uno spettatore. Manca da giocare poco meno di una ventina di minuti. La partita si potrebbe recuperare già oggi ma la Roma ha un impegno infrasettimanale: il match di ritorno di Europa League con il Milan. Il recupero dovrebbe comunque avvenire entro 15 giorni. La curiosità è che non necessariamente i giocatori dovranno essere i 22 in campo al momento dell’interruzione. Si potranno schierare i tesserati. Tranne i giocatori nel frattempo sostituiti.

La notte tranquilla

Intanto la situazione del giocatore è al momento tranquilla, così come la notte, trascorsa serenamente. Ndika è ancora ricoverato all’ospedale di Udine. La direzione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale ha reso noto che non è prevista la diffusione di bollettini medici, che saranno gestiti direttamente dall’As Roma. Nelle prossime ore ci saranno aggiornamenti sulle possibili dimissioni e il rientro del calciatore nella Capitale. I vertici di Asufc, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, hanno ufficialmente ringraziato per la professionalità tutto il personale coinvolto, dalla centrale operativa regionale Sores Fvg, che ha effettuato l’intervento sul campo e il trasporto al Pronto soccorso, ai medici dei reparti di emergenza e della cardiologia.

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