Il bilancio del bonus psicologo: solo il 14% delle domande viene accolto

Lo studio PsyCare ha analizzato i benefici della misura introdotta dal ministero della Salute nel 2022. L’appello dell’Ordine degli Psicologi: «Aumentare i fondi»

Sono 776.829 le persone che nel 2022 hanno richiesto assistenza a servizi specialistici di salute mentale in Italia, di cui 285.101 per la prima volta. I dati, raccolti dal ministero della Salute, sono contenuti nello studio PsyCare, che ha valutato l’impatto e il rapporto costo-efficacia del bonus psicologo, introdotto per la prima volta nel 2022. I risultati dello studio sono stati presentati in questi giorni dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, che ha collaborato con le università di Milano Bicocca, Bergamo, Catania, Palermo, Pavia e La Sapienza di Roma. La valutazione del bonus psicologo che emerge dallo studio è decisamente positiva. Solo nel 2022, si legge nel rapporto, l’iniziativa del ministero della Salute ha fatto risparmiare 312 milioni di euro in termini di giorni di assenza lavorativa per malattia evitati, a fronte di un investimento pubblico di 25 milioni.


I vantaggi

Il bonus psicologo, si legge nello studio PsyCare, ha diminuito i sintomi, aumentato la produttività lavorativa, ridotto gli accessi al medico di base e l’utilizzo di farmaci. Tutto questo – sottolinea Angelo Compare, professore di Psicologia clinica all’Università di Bergamo – a fronte di un investimento di appena 25 milioni nel 2022, che ha fruttato un ritorno diretto di 312 milioni in termini di giorni di malattia per malessere psichico risparmiati. A questo si aggiungono poi i vantaggi indiretti, più difficili da calcolare, come l’aumento della produttività sul posto di lavoro. Per valutare l’efficacia della misura, l’indagine PsyCare ha preso in considerazione i risultati su un campione di 2.125 pazienti che hanno usufruito del bonus psicologo.


La terapia

Di questi, soltanto il 28% era già in terapia al momento della richiesta del bonus. Il 58% dei partecipanti allo studio ha chiesto aiuto per trattare «sintomi psicologici», il 39% per migliorare le relazioni in famiglia, il 33% per cercare una conoscenza più approfondita di sé, il 26% per risolvere problemi con il proprio partner. I risultati preliminari dello studio mostrano un miglioramento generale dei sintomi dopo la fine delle 12 sedute di terapie, con nove pazienti su dieci che affermano di sentirsi «migliorati» o «fortemente migliorati». Oltre due pazienti su tre (il 68,1%) ritengono però di aver bisogno di continuare il percorso di psicoterapia anche dopo l’esaurimento delle sedute sovvenzionate dallo Stato.

Chi ha fatto richiesta

L’indagine PsyCare evidenzia come a usufruire del bonus siano state soprattutto persone che prima non avevano mai intrapreso un percorso di terapia. Il 72% non era in cura al momento della richiesta e, tra i nuovi pazienti, quattro su cinque (l’81%) non si erano mai recati da uno psicoterapeuta prevalentemente per motivi economici. Uno dei dati che più impressiona nello studio dell’Ordine degli Psicologi è la differenza tra le domande accolte e le domande presentate. In media, soltanto il 14% di chi ha fatto richiesta del bonus psicologo è riuscito effettivamente ad accedere alla misura.

In termini assoluti, si tratta di 54.859 domande accolte su 400.266 presentate. Da qui, dunque, la richiesta di aumentare il fondo a disposizione della misura per far in modo che più persone riescano a usufruire dell’iniziativa. A livello regionale, è la Lombardia a piazzarsi al primo posto per domande di bonus psicologo presentate: oltre 70mila. Seguono Lazio, Calabria, Emilia-Romagna e Piemonte, tutte comprese tra 30 e 40mila.

CNOP | Alcuni risultati dello studio PsyCare

Salute mentale, un’emergenza globale

A sottolineare la necessità di aumentare i fondi destinati all’assistenza per la salute mentale non è solo l’Ordine degli Psicologi ma le principali istituzioni (sanitarie e non) di tutto il mondo. L’ultimo rapporto Health at a Glance, redatto dell’Oecd, ha definito quella del benessere psicologico una vera e propria emergenza globale, con un aumento delle richieste di aiuto registrato soprattutto a partire dagli anni della pandemia da Covid-19. Nel 2022, in Italia il 3,2% dei ricoveri al pronto soccorso è stato legato a problemi di salute mentale. Sette persone su dieci che si rivolgono ai servizi specialistici non presentano condizioni abbastanza gravi da richiedere un ricovero, ma necessitano comunque di una qualche forma di supporto psicologico. Secondo il Mind Health Report di Axa, in Italia il 14% della popolazione maggiorenne presenta sintomi ansiosi e il 12% sintomi depressivi.

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