Caso Scurati, parla Luca Bizzarri: «Non sono nemmeno capaci di censurare. Telemeloni? Non esiste»

L’attore a Mowmag: «Credo che il problema in Italia non siano i censori ma i Calboni. Non so se vi ricordate il personaggio di Fantozzi. Sono quelle mezze tacche che per fare un favore ai potenti alle volte fanno anche delle cose controproducenti, come in questo caso, qualora venissero accertati i fatti»

«Prima di tutto bisogna vedere come sono andate le cose: se sono andate come sembra vuol dire che non sono capaci neanche a censurare». Queste le parole, a Mowmag di Luca Bizzarri, in merito al caso dello scrittore Antonio Scurati, il cui monologo, previsto in occasione del 25 aprile al programma CheSarà della Rai è stato annullato. «Se una cosa la censuri – aggiunge il comico – non si dovrebbe sapere. Se, invece, come in questo caso, ne parlano tutti, vuol dire che non sanno neanche fare la censura come si deve. Ma credo sia molto prematuro parlarne: non sappiamo ancora bene che cosa sia successo». Poi aggiunge: «Credo che il problema in Italia non siano i censori ma i Calboni. Non so se vi ricordate il personaggio di Fantozzi. Sono quelle mezze tacche che per fare un favore ai potenti alle volte fanno anche delle cose controproducenti, come in questo caso, qualora venissero accertati i fatti».


Secondo Bizzarri però Telemeloni non esiste: «C’è sempre stato questo problema sotto tutti i governi, solo che prima si chiamava in un altro modo. Chi sta al governo governa e chi sta all’opposizione frigna per una presunta censura. Prima non era diverso: uno comanda e l’altro frigna». Sulla domanda se si sia sentito mai censurato replica: «Magari mi censurasse sarei molto più famoso. Ora se non ti censurano non sei nessuno. Come il politicamente corretto non mi è mai stato imposto da nessuno, non esiste perché ognuno dice il cazzo che gli pare. E per fortuna è così».


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