Israele spegne Al Jazeera. L’ira della tv del Qatar: «Decisione criminale». Hamas: «Vogliono nascondere la verità su Gaza»

Il provvedimento votato all’unanimità dal governo di Tel Aviv: saranno chiusi gli uffici e confiscate le attrezzature. L’emittente prepara il ricorso

Il governo israeliano ha votato all’unanimità la chiusura delle attività di Al Jazeera in Israele. Lo ha fatto sapere lo stesso premier Benjamin Netanyahu. Il provvedimento segue l’approvazione lo scorso mese alla Knesset della legge che consente di chiudere quelle emittenti straniere operanti nel Paese che «danneggiano la sicurezza dello Stato». La tv qatariota è stata dunque da oggi oscurata, mentre il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi ha ordinato la chiusura degli uffici del canale e la confisca delle sue attrezzature, compresi possibilmente i cellulari e il blocco dell’accesso al sito web. Dura la reazione di Al Jazeera, che ha definito la mossa del governo israeliano «criminale» e potrebbe presentare presto ricorso. Anche l’Onu ha stigmatizzato la decisione: «Ci rammarichiamo della decisione del governo di chiudere Al Jazeera in Israele. Media liberi e indipendenti sono essenziali per garantire trasparenza e responsabilità. Ora, ancora di più date le rigide restrizioni sulle notizie da Gaza. La libertà di espressione è un diritto umano fondamentale. Esortiamo il governo a revocare il divieto», scrive su X l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. A infilarsi a tempo di record nella lite è pure Hamas, la cui risposta alla proposta di tregua predisposta dai mediatori internazionali continua a farsi attendere. Per il movimento terroristico palestinese, la decisione di Israele di sospendere le attività di Al Jazeera nel Paese mirerebbe in realtà a «nascondere la verità» sulla guerra di Gaza.


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