Israele, via libera alla stretta sulle tv straniere: «Ora Al Jazeera dovrà chiudere». La «preoccupazione» degli Usa

La norma prevede che i fornitori di contenuti accusati di minare la sicurezza del Paese cessino trasmissioni o pubblicazioni

Il Parlamento israeliano ha approvato la legge che consente di chiudere un’emittente straniera che opera in Israele «se danneggia la sicurezza dello Stato». Lo riporta il Times of Israel, che precisa come la norma varata dalla Knesset autorizzerà il ministro delle Comunicazioni a «ordinare ai fruitori di contenuti di cessare la trasmissione dei canali tv, la chiusura delle redazioni israeliane, la confisca delle apparecchiature e che il sito web sia messo offline, se il server è fisicamente situato in Israele, o bloccare in altro modo l’accesso al sito» collegato alla testata. Nel mirino del governo Netanyahu – scrivono i media locali – c’è soprattutto il network televisivo basato in Qatar Al Jazeera. Salutando il varo della legge, il ministro delle Comunicazioni, Shlomo Karhi ha detto che «non ci sarà libertà di parola per i portavoce di Hamas in Israele. Al Jazeera chiuderà dei prossimi giorni».


Cosa prevede la legge

Le emittenti straniere non potranno trasmettere per un massimo di 45 giorni, ma l’ordine di chiusura potrà essere rinnovato per altri 45 giorni. La decisione che impone la chiusura dei canali di notizie stranieri, spiegano le testate israeliane, deve essere sottoposto entro 24 ore a un controllo giurisdizionale. Il presidente del tribunale distrettuale deve infatti decidere entro tre giorni se intende revocare, modificare o abbreviare il tempo di chiusura. La legislazione era stata approvata in prima lettura dalla Knesset a febbraio. La stretta dell’esecutivo arriva in un periodo segnato da forti proteste in diverse città israeliane. A Tel Aviv, Gerusalemme, Beer Sheva, Haifa, migliaia di persone sono scese in piazza anche questo weekend per chiedere le dimissioni del premier. Per i manifestanti, che chiedono elezioni anticipate, Netanyahu non avrebbe fatto abbastanza per ottenere la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre, e anzi avrebbe agito in modo controproducente.


La «preoccupazione» della Casa Bianca

La mossa della maggioranza di governo israeliana non è piaciuta per niente agli Usa. Se le notizie sono fondate, il varo della legge è «profondamente preoccupante», ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre rispondendo ad una domanda nel briefing quotidiano con la stampa.

Foto copertina: ANSA/ATEF SAFADI | La redazione di Al Jazeera (2017)

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