L’esercito israeliano si ritira dall’ospedale al-Shifa. Hamas: «Dozzine di cadaveri nel complesso»

600 soldati morti dal 7 ottobre. Oggi vertice virtuale con gli Usa su Tafah

L’esercito israeliano ha ritirato i suoi carri armati dall’ospedale al-Shifa di Gaza. Lo fanno sapere alcuni testimoni all’agenzia di stampa Afp. I carri armati e i veicoli dell’esercito israeliano hanno lasciato il complesso ospedaliero dove erano entrati due settimane prima. Secondo un giornalista dell’agenzia presente nei pressi dell’ospedale, l’esercito ha sparato proiettili per coprire la ritirata dei suoi carri armati, e ha lasciato il quartiere di al-Rimal per dirigersi a sud-ovest della città di Gaza, verso il distretto di Tel al-Hawa. L’esercito israeliano non ha confermato il ritiro. Intanto Hamas fa sapere di aver trovato «dozzine di cadaveri» nel nosocomio. «Decine di corpi di martiri, alcuni in stato di decomposizione, sono stati rinvenuti nel complesso e attorno all’ospedale di al-Shifa», fa sapere il ministero in un comunicato stampa, precisando che i danni materiali sono «molto significativi» su tutti gli edifici.


Corpi ribaltati

Anche il ministero della Sanità di Hamas ha confermato il ritiro dei carri armati israeliani a partire dal mattino del primo aprile. Molti edifici del complesso sono stati danneggiati e alcune aree sembravano essere state date alle fiamme. Un medico ha detto all’Afp che sono stati recuperati più di 20 corpi. Secondo lui, alcuni corpi sarebbero stati ribaltati dai veicoli militari in ritirata. L’Idf è entrato ad Al-Shifa il 18 marzo scorso. Da allora ha detto di aver eliminato circa 200 terroristi nella zona. Centinaia di sfollati avevano trovato rifugio nell’ospedale: 21 pazienti sono morti dall’inizio dell’operazione secondo L’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel nosocomio sono rimasti 107 pazienti, di cui 28 in condizioni critiche. Quattro sono bambini: «Molti hanno ferite infette e sono disidratati. Da sabato è rimasta solo una bottiglia d’acqua per 15 persone».


600 soldati israeliani morti dal 7 ottobre

L’esercito ha anche fatto sapere che dal 7 ottobre sono morti 600 soldati di Israele. L’ultimo è stato Nadav Cohen, 20 anni, proveniente dal Haifa. «È caduto in combattimento nel sud della Striscia di Gaza», ha annunciato il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari sul suo sito ufficiale. Intanto, mentre oggi andrà in scena un vertice virtuale su Rafah con Israele e gli Usa, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha superato l’intervento all’ernia a cui è stato sottoposto in nottata.

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