Israele respinge l’ultima proposta di Hamas per una tregua: «Richieste assurde». E Netanyahu dà il via libera all’offensiva a Rafah

«Approvati i piani per l’offensiva e l’evacuazione dei civili», fa sapere l’ufficio del premier. Che chiude alla proposta di scambio ostaggi-detenuti

Ora è ufficiale: Israele respinge anche l’ultima proposta di Hamas per una tregua nei combattimenti a Gaza. Il documento sottoposto dal gruppo terroristico per il tramite del Qatar contiene richieste «ancora assurde», ha fatto sapere l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu al termine della riunione del gabinetto di guerra. Un riferimento ai passi in avanti (considerati insufficienti) rispetto alla precedente bozza d’intesa presentata a febbraio, rigettata da Israele con la motivazione che avrebbe acconsentito alle richieste «deliranti» di Hamas. Il contenuto della proposta “aggiornata” dell’organizzazione islamista non è stato resto noto, ma secondo Reuters prevedeva la liberazione progressiva degli ostaggi – anziani, bambini e donne, comprese quelle soldato catturate il 7 ottobre – in cambio del rilascio di 700-1.000 prigionieri palestinesi, inclusi 100 condannati all’ergastolo, e di una data certa per il ritiro completo delle truppe Idf dalla Striscia. Proposta respinta al mittente, dunque. Nella riunione di oggi del consiglio di guerra, anzi, Netanyahu ha approvato il piano dell’esercito per entrare a Rafah, ha fatto sapere ancora il suo ufficio, secondo cui «l’Idf è pronta all’operazione e ad evacuare la popolazione civile». Non è chiaro con quale piano, sebbene gli Usa abbiano chiesto delucidazioni in proposito a Israele da ormai oltre un mese, da quando Netanyahu annunciò l’intenzione di completare le operazioni militari entrando anche nella città più meridionale della Striscia, dove sono stritolati oltre 1,5 milioni di civili palestinesi. L’ufficio di Netanyahu ha infine fatto sapere, nell’unico spiraglio per la diplomazia, che Israele manderà nuovamente una delegazione in Qatar per proseguire i negoziati peer una tregua «una volta che il gabinetto di sicurezza avrà discusso la posizione di Israele».


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