Milano, Christian Di Martino, il poliziotto accoltellato alla stazione di Lambrate: operato più volte, resta gravissimo

Un cittadino marocchino lo ha colpito tre volte alla schiena. Gravi lesioni agli organi interni, l’agente ha subito più interventi. La premier Meloni «segue con apprensione». Sala: «Il governo non ha fatto il suo dovere»

Un poliziotto, Christian Di Martino, il viceispettore delle Volanti di Milano, è stato accoltellato intorno a mezzanotte del 9 maggio alla stazione di Lambrate a Milano. Gli agenti sono intervenuti dopo la segnalazione di un uomo che stava lanciando pietre contro i treni e che aveva anche colpito una donna di 55 anni, finita all’ospedale Fatebenefratelli in condizioni non gravi. La polizia ha individuato un 37enne cittadino marocchino. Stordito dal taser, è riuscito comunque a colpire con un coltello il viceispettore 35enne con tre colpi alla schiena. L’uomo è all’ospedale Niguarda. Le sue condizioni sono gravi. Ha lesioni ad alcuni organi. Il cittadino marocchino è in arresto. Il cittadino straniero, che ha diversi alias in banca dati e precedenti per reati contro le persone e il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, è ora in carcere a San Vittore.


Le operazioni per arginare la grave emorragia: lesione a organi interni e grandi vasi

L’agente è stato invece sedato dopo una serie di interventi che si sono conclusi alle 9 e 30 di stamani. Le coltellate gli hanno lesionato organi interni e grandi vasi al torace e all’addome. Gli interventi all’ospedale Niguarda sono serviti per ridurre la grave emorragia interna e cercare di preservare gli organi lesionati. Si trova nel reparto post operatorio dove le sue condizioni sono critiche ma stabili e rimane in prognosi riservata. L’uomo è stato operato dal Trauma team dell’ospedale milanese da una équipe di medici specializzata in interventi d’urgenza.


Giorgia Meloni segue con apprensione. Sala: «Il governo non ha fatto il suo dovere»

«Seguo con apprensione tutti gli sviluppi riguardanti l’aggressione avvenuta ieri notte alla stazione di Lambrate a Milano, dove un poliziotto è stato accoltellato più volte da un cittadino extracomunitario visibilmente alterato che lanciava pietre a treni e a persone. All’agente ferito, alla sua famiglia e ai colleghi della Polizia di Stato tutta la mia vicinanza», ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social. Critico il sindaco di Milano Giuseppe Sala: «È un problema di sicurezza però vediamo questo caso nella sua dinamica e nella sua storia. La persona che ha colpito era stata fermata qualche giorno fa su un treno con una lama, eppure era in giro. Aveva ricevuto un provvedimento di espulsione da tempo firmato dal prefetto di Avellino ed era ancora in Italia. Io penso che i delinquenti acclarati devono essere rimpatriati però intendiamoci, il punto è chi fa che cosa. Quindi anche il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere». Se c’è un provvedimento di espulsione – ha sottolineato – il dovere è eseguirlo. Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini. Quindi in questo caso la responsabilità è chiara di chi è. Però questo non è un caso isolato qui ormai l’idea è che tanto non succede nulla e che tanto si può delinquere. Quindi ci deve essere certezza della pena e chi sbaglia deve pagare. Altrimenti sono sempre le città e i cittadini a pagarne le conseguenze e non va bene».

(in copertina il dettaglio del coltello con cui è stato ferito il viceispettore della Polizia ANSA / UFFICIO STAMPA POLIZIA)

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