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Milo, jack russell ucciso da cane senza guinzaglio. La proprietaria Chiara Ariu ai suoi followers: «Oggi è successo a me, domani potrà succedere al tuo cane, le cose devono cambiare» – Il video

09 Maggio 2024 - 23:51 Stefania Carboni
La ragazza, che ha perso tragicamente il suo amico a quattro zampe, è esperta in benessere animale ed è seguita da 90mila utenti su Instagram. E apre a una dovuta riflessione: «La situazione dei cani liberi senza controllo sta seriamente sfuggendo di mano»

Sta suscitando una certa amarezza sui social l’aggressione mortale, avvenuta lunedì, ai danni di Milo, il jack russell di Chiara Ariu, classe 1998, dottoressa in Allevamento e Benessere animale residente a Brescia che, con 90mila follower su Instagram, è una influencer di punta nel mondo del benessere animale. Milo è stato attaccato da un cane di grossa taglia, un pastore tedesco, senza collare e senza guinzaglio. La ragazza ha provato a salvare il piccolo jack russell ma le ferite subite, anche dopo un’operazione d’urgenza, si sono rivelate fatali. Ora Chiara si trova in forte stato di choc. Ha comunicato l’episodio sui social: «Lunedì 6 Maggio, durante una normalissima passeggiata, l’amore più grande della mia vita è stato aggredito e ucciso da un cane libero di 50kg. Il mio cane era al guinzaglio. La situazione dei cani liberi senza controllo sta seriamente sfuggendo di mano. Oggi è successo a me, domani potrà succedere al tuo cane, al tuo bambino, a te! Se ne deve parlare ovunque le cose devono cambiare».

«Un’ennesima tragedia che poteva essere evitata con normative più severe, più interesse da parte dello Stato e più consapevolezza da parte dei proprietari di cani», ha detto in una nota, l’Associazione “L’Altra Parte del Guinzaglio” che chiede giustizia, per Chiara «e per tutte le vittime dell’incoscienza dell’uomo e del menefreghismo delle Istituzioni». «Milo – fa sapere l’associazione – era un jack russell arrivato in Italia dall’est Europa per essere venduto in un negozio di Brescia senza pedigree a chi poi lo ha tenuto alla catena e maltrattato per sette mesi, fino a quando ha avuto la fortuna di incrociare la strada di Chiara che lo ha adottato e letteralmente salvato e con cui ha trascorso 5 anni di amore e condivisione totale».

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