Ostia, maestra picchiata da parente del clan Spada. Si indaga su altre aggressioni, al vaglio i video sul cortile interno

La donna potrebbe essere interrogata nei prossimi giorni dopo essere stata già denunciata dai militari dell’Arma per violenza a pubblico ufficiale

Una maestra è stata presa a schiaffi martedì pomeriggio nel cortile della scuola di Ostia dove lavora come insegnante di sostegno. Ad aggredirla una moglie di un esponente del clan Spada. La vittima è stata già sentita dai carabinieri del Gruppo e della compagnia di Ostia e la madre del bimbo di dieci anni potrebbe esser indagata per aggressione. Potrebbe essere interrogata nei prossimi giorni dopo essere stata già denunciata dai militari dell’Arma per violenza a pubblico ufficiale, in attesa che la vittima metta a verbale cosa ha subito. Alla base del gesto c’è un rimprovero severo al figlio della donna che si stava azzuffando con un compagno di classe. Non si esclude, riporta il Corriere della Sera, che la docente sia intervenuta per interrompere l’azione dell’alunno contro il compagno. Un’azione che il bambino ha poi raccontato alla madre una volta tornato a casa, facendo scattare la reazione della donna. «Non ti permettere più di sgridare mio figlio», avrebbe gridato la moglie dell’esponente Spada prima di passare all’azione. I carabinieri stanno sentendo alcuni testimoni, anche per capire se la donna abbia pronunciato o meno il cognome della famiglia per intimidire ulteriormente. In visione anche i filmati delle telecamere di vigilanza della scuola elementare, in particolare quelle puntate sul cortile interno dove è avvenuto l’episodio. Resta da capire se ci siano stati altri aggressori e se quella può ritenersi una spedizione punitivo, perché in tal caso, in base ai soggetti coinvolti, potrebbe scattare anche l’aggravante mafiosa. Non si esclude che i carabinieri potrebbero integrare presto l’informativa già inviata in Procura. La madre risulta incensurata, mentre il padre ha qualche precedente di polizia, ma al momento nessuna condanna passata in giudicato. Si tratta di un esponente del clan ma non particolarmente in vista. Sono in corso verifiche su eventuali altri episodi di intimidazione e violenza nei confronti di altri insegnanti della stessa scuola. L’Associazione nazionale presidi, con il presidente Mario Rusconi, invita l’insegnante «a non avere paura e denunciare, tenendo presente che il contesto è particolarmente pericoloso e posso capire quindi il suo timore», anche perché «se il fatto è avvenuto nel circuito scolastico deve essere denunciato dal preside come pubblico ufficiale». Il governatore del Lazio Francesco Rocca ha espresso solidarietà verso la vittima: «Nessuno dovrebbe mai sentirsi minacciato o attaccato nel proprio luogo di lavoro, soprattutto se quel posto è un luogo di istruzione e cultura, destinato a crescere e formare le nuove generazioni. Sono pronto a recarmi, insieme con il ministro Valditara, in quella scuola per portare la solidarietà all’insegnante, al dirigente scolastico, a tutto il corpo docente, ma anche agli alunni e ai loro genitori, considerando l’allarme, i timori e l’apprensione che l’accaduto ha generato in tutta quella comunità».


(foto di repertorio ANSA)


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