Camila Giorgi e i misteri del suo marchio di moda Giomila. La quota venduta a mamma, il socio in affari arrestato, poi tutto finisce a papà

La tennista sparita all’improvviso e ricercata dalla Guardia di Finanza era socia della ditta di famiglia di intimo femminile. Poi i vortici di passaggi guidati dalla madre

Ufficialmente lei oggi è solo “brand ambassador” di Giomila, azienda di intimo e di vestitini femminili le cui fortune sono da sempre legate a quella di Camila Giorgi, la tennista italiana che nelle ultime ore si è improvvisamente ritirata ed è di fatto sparita dopo che il fisco italiano sta cercandola per notificarle un pignoramento da 464mila euro accusandola di essere un evasore fiscale totale. Giomila è la “fashion house” della famiglia Giorgi, e la stessa Camila oltre a fare da testimonial a leggings, mini short, top e abitini, all’inizio ne è stata azionista.


Camila oggi nullatenente, ma fino a fine 2016 era anche imprenditrice con Giomila

Oggi la tennista inseguita dalla Agenzia delle Entrate risulta nullatenente: non ha partecipazioni azionarie, non ha immobili intestati, non ha nemmeno dichiarazioni dei redditi presentate nonostante i ricchi premi della sua attività tennistica (calcolati in oltre 6 milioni di euro). Ma non è stato sempre così. Camila era infatti socia fino al 2016 al 40% della “Giomila srl” di Calenzano, paese in provincia di Firenze dove abitavano i genitori in una villetta. Il socio di maggioranza con il 45% era la mamma, l’argentina (poi divenuta cittadina italiana) Gabriella Claudia Fullone. Il restante 15% della società era invece intestato al fratello minore di Camila, Amadeus.


Abitini Giomila indossati da Camila Giorgi e postati sul suo account Facebook

Quei vorticosi giri di proprietà del marchio di moda dove decideva tutto la mamma

La Giomila srl alla fine del 2016 nel giro di poche settimane ha cambiato più volte il proprio profilo. Prima di tutto la sede sociale è stata trasferita misteriosamente da Calenzano a Catania, poi ha mutato la sua denominazione in “Migio srl”. Poi ancora sia Camila che il fratello Amadeus sono usciti dal capitale sociale vendendo il 100% della srl con il nome cambiato alla mamma Gabriella Claudia. Infine negli ultimi giorni di quel 2016 la mamma ha ceduto il 100% del capitale della Migio (ex Giomila) alla 4 srl di Tolentino, in provincia di Macerata. La Migio con il nuovo azionista però è restata socia all’1% della capogruppo, la Giomila corporation di Calenzano, al 98% controllata da mamma Giorgi e per il restante 1% dal fratello maggiore di Camila, che si chiama Leandro. Un bel guazzabuglio societario.

Dopo la disavventura del partner in affari in carcere per bancarotta tutto passa a papà

L’anno dopo questo passaggio di proprietà l’azionista unico della 4 srl di Tolentino, Pio Massimo Occello, che si era trasferito a Catania, è stato arrestato dalla polizia per fargli scontare in carcere 3 anni per bancarotta fraudolenta commessa qualche anno prima a Fermo: la sentenza era diventata definitiva. Quell’arresto deve avere dato fastidio anche alla famiglia Giorgi. Che nel giro di poco tempo ha messo in liquidazione volontaria la capogruppo Giomila corporation e ha affidato lo sviluppo del marchio Giomila e dei suoi prodotti venduti anche online a un’altra società: la Eterno srl di Calenzano, interamente controllata questa volta dal papà di Camila, Luis Sergio Giorgi, che il grande pubblico conosce bene perché faceva in modo colorito il suo allenatore e manager sui campi di tennis. Il business anche oggi è gestito da papà, anche se non sembra fiorente. Nell’ultimo bilancio disponibile, quello del 2021, la Eterno srl ha fatto registrare una perdita superiore ai 50 mila euro.

Camila Giorgi abbracciata dal padre a margine di un match di tennis

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