Pro-vita presenta il manifesto anti-aborto. Vannacci: «Ho firmato. Pronto al sabotaggio in Ue di chi non la pensa come noi»

Lo ha presentato al Senato la Onlus “Pro Vita & Famiglia”. Tra gli altri punti: «Il sostegno economico alla famiglia e alla vita nascente, il contrasto all’utero in affitto e l’opposizione all'”ideologia gender”»

Un manifesto anti-aborto nel giorno in cui 46 anni fa venne approvata la legge 194 sull’interruzione di gravidanza. Lo ha presentato oggi, mercoledì 22 maggio, in Senato la Onlus “Pro Vita & Famiglia”. Ciò che chiedono i pro-file è «la difesa della vita umana e il contrasto all’introduzione dell’aborto come valore comune nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea», si legge al primo punto del programma al quale ha aderito, tra gli altri, il candidato della Lega alle Europee, Roberto Vannacci. «Ho firmato convintamente visto che si tratta di valori fondanti», ha dichiarato l’ex generale durante il collegamento online. Vannacci si è detto, inoltre, pronto – nel caso in cui riuscisse ad arrivare al Parlamento europeo – al «sabotaggio» di «chi non la pensa come noi».


La conferenza stampa

La conferenza stampa è stata promossa dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan che ha illustrato il “Manifesto valoriale” insieme a Jacopo Coghe e Antonio Brandi, rispettivamente portavoce e presidente di Pro Vita & Famiglia. Durante l’incontro con la stampa hanno preso la parola alcuni dei candidati alle Europee che hanno aderito al programma contro l’aborto tra cui, oltre a Vannacci, anche il leghista Claudio Borghi che ha lanciato l’appello «a vigilare perché chi non la pensa come noi usa modi subdoli, come i nomi che danno ai provvedimenti».


Tra gli altri punti del Manifesto anche «il sostegno economico alla famiglia e alla vita nascente, il contrasto all’utero in affitto, la promozione alla libertà educativa dei genitori e opposizione all’ideologia gender e all’agenda Lgbtq+ in particolare nelle scuole». Ma anche la «difesa dei risparmi delle famiglie dalle politiche green fondate su un ambientalismo radicale anti-natalista, il contrasto all’iper-digitalizzazione dei minori con maggiore regolamentazione dell’uso degli smart-phone e dei social network».

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