Nuova rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano, detenuti barricati per alcune ore in un’ala del penitenziario

La protesta è terminata intorno alle 18. La struttura era stata circondata dagli agenti per scongiurare il rischio di evasioni

Almeno 70 detenuti hanno partecipato a una rivolta nel carcere minorile Beccaria di Milano, iniziato verso le 15 e conclusasi dopo circa tre ore. La struttura è stata circondata da diverse volanti della polizia di Stato per scongiurare possibili evasioni. I giovani in protesta, scrive il Corriere, si sono asserragliati in un’ala della struttura e hanno minacciato gli uomini della Polizia penitenziaria di compiere azioni violente. Era stata ventilata anche l’opzione di un blitz degli agenti del reparto mobile, dall’esterno, per riportare la situazione sotto controllo. La rivolta sarebbe stata innescata da una sanzione disciplinare comminata a un recluso dopo che un agente penitenziario è stato vittima di un tentativo di strangolamento. Lo riferiscono fonti sindacali. Pare che il detenuto, con disagi psichici, abbia aggredito l’adulto in servizio nella giornata di ieri, 28 maggio, dopo essere entrato nell’ufficio matricole per la notifica di un atto.


Segnalati diversi tentativi di devastazione degli spazi a opera dei reclusi. È stato appiccato anche il fuoco a un materasso. La rivolta avrebbe avuto inizio con un ammutinamento nel pomeriggio di oggi, 29 maggio. Riporta l’Ansa: «Alcune decine di carcerati hanno deciso di non rientrare all’interno, ma di restare in cortile senza dare alcun cenno di voler collaborare alle richieste di tornare nelle celle degli agenti della Penitenziaria». Solo un mese fa, l’istituto penale minorile era salito alle cronache per le torture, i maltrattamenti e la tentata violenza sessuale che sarebbero state commesse dagli agenti ai danni dei detenuti. I fatti, relativi al 2022 e finiti al centro di un’inchiesta giudiziaria, avevano portato all’arresto di 13 penitenziari e alla sospensione dal servizio di altri otto.


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