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Festa sull’Isola delle Femmine, la proprietaria sui due medici organizzatori: «Perché ho autorizzato io i miei nipoti»

02 Luglio 2024 - 21:17 Ugo Milano
Sono 80 le persone denunciate dalla procura di Palermo per la festa abusiva sull'isolotto. La marchesa Paola Pilo Bacci minimizza: «Sono state scritte sciocchezze sulla riserva naturale»

È diventato un caso, finito sul tavolo della Procura, il party abusivo scoperto il 29 giugno scorso dalla Guardia di Finanza sull’Isola delle Femmine a Palermo. Secondo Maurizio Giglio, il dj inquadrato nel video dell’evento, non si trattava di una festa non autorizzata, bensì di un videoclip. «Abbiamo registrato questa simulazione di festa allegorica, dedicata ai quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. I fratelli Triolo, volevano questo video per il loro compleanno e mi hanno contrattato», è la difesa di Giglio, sentito oggi da Repubblica.

L’autorizzazione della marchesa

E proprio sull’autorizzazione è intervenuta in serata anche la marchesa Paola Pilo Bacci, proprietaria dell’isolotto dove, sabato scorso, i due fratelli – Vito e Antonio Triolo -, stando alla Procura, hanno organizzato il party. «Avevo dato io il permesso agli organizzatori, che sono anche miei nipoti, di girare un video sull’isolotto di famiglia, Isola delle Femmine. Il video doveva essere un ricordo del loro compleanno e uno spot promozionale della proprietà che è in vendita».

I distinguo sulla riserva naturale

Per la marchesa, sulla vicenda «sono state scritte delle sciocchezze». Perché «l’isola delle Femmine – continua – non è una riserva integrale, ma una riserva orientata: una differenza che incide sui vincoli». I due fratelli gemelli, entrambi medici, identificati dalla Finanza insieme agli ospiti, si sono infatti difesi sostenendo di essere stati autorizzati da Pilo a girare un video pubblicitario delle bellezze dell’isola. Il caso, dopo la denuncia della Finanza, è finito in Procura. La marchesa è certa che la vicenda sia stata ingigantita dalla Lipu, che gestisce la riserva e che ha denunciato lo «scempio» dopo il sopralluogo di domenica, e nega, inoltre, che siano stati lasciati rifiuti. La proprietà è in vendita per un milione e 650mila euro.

Il caso finisce in Procura: 80 denunciati

Nel frattempo, sono stati denunciata dalla Procura gli 80 partecipanti. Per tutti il reato contestato è «aver preso parte allo svolgimento di un’attività pubblicitaria non autorizzata» dall’ente gestore della riserva, ovvero la Lipu. Ai due fratelli è stata contestata anche «l’organizzazione dell’evento senza autorizzazione dell’autorità pubblica». È, questo, l’esito delle attività di indagine svolta dal reparto operativo aereonavale della Guardia di finanza. La manifestazione era stata interrotta dopo che tanti bagnanti che si trovavano al mare e tanti residenti hanno chiamato le forze dell’ordine per segnalare quello che era sembrato a tutti un evento fuori dalle regole, avvenuto in un’area in cui nidificano specie rare di uccelli, e a cui in tanti anni non si era mai assistito.

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