Rose Villain e la terapia per la salute mentale: «Faccio una cosa che mi faccia stare bene al giorno»
![Rose Villain](https://static.open.online/wp-content/uploads/2024/04/rose-villain.jpeg)
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La cantautrice Rose Villain deve fare «una cosa che mi faccia stare bene al giorno». Si tratta di una terapia per chi vive un disagio generazionale. E deve capire che è importante lavorare su se stessi. « La chiave per un buon benessere mentale sta tutta nel prendersi cura della propria vita», dice in un’intervista a La Stampa nella giornata della Salute Mentale che si celebra oggi. E lancia un appello: «È importante che lo Stato faccia qualcosa per rendere accessibile a tutti l’assistenza mentale, nelle scuole e dovunque ci sono dei giovani bisogna fare informazione spiegando loro che fare terapia non è impossibile né svilente».
Gli artisti e la depressione
Nel mondo della musica aumentano gli artisti che ammettono di aver sofferto o di soffrire di problemi legati alla depressione, alle crisi di panico o di ansia: «Metto tanto di questi argomenti nella musica che faccio, anzi, ho trovato il modo di fare musica proprio esorcizzando la mia parte fragile e sensibile, sfogando attraverso i pezzi le pressioni che provavo e provo. All’inizio, lo ammetto, avevo un po’ di paura, pensavo che non mi avrebbero capita, ma quando i giovani hanno ascoltato i miei testi li hanno apprezzati». Ultimamente ha cercato assistenza psicologica: «Su quella piattaforma ci sono tutte le informazioni che aiutano i giovani a capire come il fare terapia non sia sbagliato. Chiedere aiuto è una cosa bellissima, ma non solo per i giovani, attenzione. Io stessa ho alzato di peso mio papà e l’ho mandato a fare terapia perché sapevo che gli avrebbe fatto bene e ora mi ringrazia».
Il consiglio
Infine, il consiglio al giovane artista: «L’industria musicale è difficilissima, si sopportano stress e pressioni pazzesche. Quello che faccio io è guardare spesso il mio percorso a ritroso e cerco di essere fiera di ciò che ho fatto. Il mio consiglio è restare molto concentrati sulla propria musica che deve fare felici noi stessi in primis. Non possiamo piacere a tutti e purtroppo i social sono un luogo di critica estrema, un ragazzo può soffrirli in maniera importante. Quando ho iniziato vedevo trecento commenti positivi e uno negativo e posso garantire che per quell’unico negativo non dormivo la notte. Invece non bisogna avere paura, chissenefrega se non piacciamo. Piacere a se stessi è la prima cosa che un artista deve scrivere sulla porta di camera sua. È il segreto per stare bene di testa e con gli altri».