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Larimar Annaloro, la legale della famiglia: «Ci sono buchi sulle ultime ore della 15enne». L’appello della preside: «Chi sa parli»

11 Novembre 2024 - 19:05 Alba Romano
larimar annaloro suicida enna
larimar annaloro suicida enna
Continuano gli interrogatori di amici, compagni di scuola e famiglia. Decisiva potrebbe essere l'analisi del telefonino

«Fino all’autopsia non ci saranno svolte nelle indagini, è inutile cercare altro perché non abbiamo altro da darvi. Possiamo dire che all’esito dell’autopsia valuteremo se fare denuncia e quale ipotesi di reato ipotizzare. Poi sarà la Procura a procedere», queste le parole dell’avvocata Milena Ruffini, legale della famiglia di Larimar Annaloro, 15enne trovata impiccata a un albero del giardino davanti casa, martedì scorso a Piazza Armerina. Sul caso indaga per istigazione al suicidio la Procura dei minori di Caltanissetta.

«Ci sono lacune sulle ultime ore della ragazza e sugli ultimi giorni»

«Stiamo raccogliendo una serie di elementi e dettagli che allegheremo eventualmente alla denuncia- ha aggiunto – Ci sono delle lacune su ultime ore e sugli ultimi giorni della ragazza e abbiamo bisogno di colmarle. Perciò chiediamo a chi sa qualcosa di parlare. Siamo disponibili a collaborare con gli inquirenti con i quali siamo in contatto e abbiamo fiducia nella giustizia». La legale ha chiesto ai giornalisti presenti di rispettare la privacy della famiglia della ragazza. Sulla reazione dei compagni di scuola della 15enne, o sul biglietto che la ragazzina avrebbe mandato al fidanzato e che secondo la famiglia non sarebbe invece stato scritto da lei ha preferito non rispondere. La famiglia Annaloro ha nominato come consulente di parte per l’autopsia il dottor Giuseppe Bulla.

L’appello della preside

«Chi sa parli. L’ho detto ai ragazzi e voglio dirlo anche pubblicamente» . Dopo l’appello del procuratore per i minorenni di Caltanissetta, Rocco Cosentino arriva anche la richiesta della dirigente scolastica della scuola frequentata dalla quindicenne. «Io non ero presente nel frangente della presunta lite – ha detto la preside – ed ho riferito quello che mi è stato detto solo di uno scambio di vedute. Ma se qualcuno tra i ragazzi ha sbagliato è giusto che si assuma le proprie responsabilità. La scuola che dirigo non è omertosa e, per questo, ci mettiamo a disposizione della Procura per i minori per una piena collaborazione». La dirigente rassicura che la scuola da sempre ha attivato i protocolli antibullismo e cyberbullismo. «Ma proprio in questo caso – precisa – posso confermare che non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione né da parte della ragazza, né da parte degli insegnanti». Intanto continuano gli interrogatori di amici, compagni di scuola e famiglia. Decisiva potrebbe essere l’analisi del telefonino della ragazzina. Stamane è stato fatto un sopralluogo sul luogo nel quale è stato ritrovato il corpo della giovane.

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