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Il medico malato di tumore costretto a curarsi all’estero: «Il farmaco costa 130 mila euro»

12 Dicembre 2024 - 08:40 Alba Romano
giuseppe marenga
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La storia di Giuseppe Marenga, che ha aperto un crowdfunding per sostenere le sue cure

La rubrica delle lettere del Corriere della Sera ospita oggi un intervento di Giuseppe Marenga, medico chirurgo d’urgenza del Policlinico Umberto I di Roma e docente universitario a La Sapienza. «Due anni fa mi è stato diagnosticato un cancro alla prostata metastatico. Dopo cicli di chemioterapia, radioterapia e un intervento chirurgico, la malattia è progredita. L’ultima speranza per fermarne l’evoluzione risiede nella terapia radiometabolica con Lutezio-177 Psma, un farmaco approvato dall’Ue, dall’Ema e dall’Aifa. Ma in Italia ancora da parte del Ssn non è completato l’iter del costo e rimborso», premette Marenga.

Il trial

In Italia, fa sapere il dottore, «questo farmaco rimane di fatto inaccessibile per molti pazienti. Il trattamento è disponibile solo attraverso o trial clinici (gratuiti, che sono sperimentazioni su un farmaco non sperimentale) oppure con costi proibitivi che devono essere anticipati interamente (oltre 130.000 euro per sei sedute). E nel contempo i tempi di attesa per l’approvvigionamento del farmaco da parte degli ospedali possono arrivare a 4-5 settimane. Un tempo insostenibile per pazienti come me».

Il trattamento

Per questo, spiega Marenga, ha deciso «di avviare la terapia in Austria, a Innsbruck, dove i costi sono più bassi (15.000 euro per seduta) e il trattamento verrà iniziato con urgenza il 16 dicembre. Per coprire le spese abbiamo aperto un crowdfunding ( www.gofundme.com) . È l’unica soluzione per me che non posso aspettare neppure un giorno. Il problema più grande resta l’accesso a un farmaco approvato ma trattato come «sperimentale». Sono un uomo che ha dedicato la sua vita alla sanità pubblica, sostenendo il diritto universale alla cura, e oggi mi vedo costretto a chiedere aiuto per accedere a un trattamento che mi spetterebbe di diritto».

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