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L’università fantasma di Palermo: sequestro preventivo per oltre 3,5 milioni di euro

12 Dicembre 2024 - 10:33 Ugo Milano
universita servizi segreti ddl sicurezza
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Il provvedimento contro la fondazione Zaklada Europa che gestiva l'attività di formazione del Dipartimento di Studi Europei Jean Monnet. Avrebbero nascosto le rette degli oltre 800 iscritti

La guardia di Finanza di Palermo ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di 3,5 milioni di euro nei confronti della fondazione Zaklada Europa. L’ente gestiva l’attività di formazione del Dipartimento di Studi Europei Jean Monnet, la pseudo-università già nel mirino degli inquirenti per le migliaia di lauree false. L’istituto italo-bosniaco, infatti, non era mai stato autorizzato dal ministero dell’Università e della ricerca. La Zaklada avrebbe nascosto al fisco le rette, che andavano dai 3.500 a 26.000 euro l’anno, pagate da oltre 800 iscritti.

L’inchiesta

Gli iscritti provenivano da tutta Italia e frequentavano corsi di laurea e scuole di specializzazione (prevalentemente in campo sanitario). Solo dopo tempo i malcapitati hanno scoperto che i titoli non erano riconosciuti dal Ministero. Per quanto riguarda il filone sull’evasione fiscale, gli inquirenti hanno scoperto che la fondazione Zaklada Europa, anche se era riconducibile a un ente di diritto croato, dal 2020 aveva operato in Italia organizzando corsi di laurea in italiano con professionisti e docenti palermitani. Fulcro della operazione sulla Jean Monnet è l’indagato Salvatore Giuseppe Messina, fondatore e membro del consiglio di amministrazione della fondazione Zaklada Europa. Messina è già stato arrestato nel 2004 per una frode alla Ue da 9 milioni di euro su corsi di formazione. Venne condannato ma se la cavò con la prescrizione.

Gli indagati

Messina, che è irreperibile da mesi, avrebbe coinvolto nella truffa anche i figli Dario e Giuliana, anche loro indagati. Ma sono finite sotto inchiesta anche Maria Alexandra Mladoveanu Ghitescu, membro del consiglio di amministrazione della fondazione e legale rappresentante della succursale di Lugano, e Leopoldina Frigula, presidente della fondazione. Le rette nascoste al fisco sono state percepite, negli anni, su conti correnti esteri gestiti attraverso società di comodo in Inghilterra, Svizzera e Bosnia ed Erzegovina. In quest’ultimo Paese ha sede l’università privata, priva di accreditamento nazionale, con cui il Dipartimento di Studi Europei sosteneva di avere una partnership.

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