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Referendum 8 e 9 giugno: come ed entro quando devono votare gli studenti e i lavoratori fuori sede

01 Maggio 2025 - 06:47 Sofia Spagnoli
riccardo magi maurizio landini voto fuorisede referendum abrogativi
riccardo magi maurizio landini voto fuorisede referendum abrogativi

Manca poco più di un mese all’appuntamento con le urne: l’8 e il 9 giugno i cittadini saranno chiamati a votare su cinque referendum che riguardano temi importanti, dalla cittadinanza ad alcune riforme del lavoro. Ma per gli studenti il tempo stringe: c’è tempo fino a domenica 4 maggio per richiedere di votare nel comune di domicilio temporaneo. Anche i lavoratori e coloro che si trovano lontani da casa per motivi di salute possono richiedere di votare in un comune diverso da quello di residenza, a condizione che si trovino fuori dal proprio comune per un periodo continuativo di almeno tre mesi.

Quali documenti servono per votare ?

Il primo passo consiste nello scaricare l’apposito modulo per la “domanda di ammissione al voto fuori sede”, disponibile sul sito del Ministero dell’Interno (qui il link), e compilarlo con i propri dati. Una volta compilato, vanno allegati: una copia di un documento di identità valido, una copia della tessera elettorale e un documento che certifichi la condizione di elettore fuori sede.

Dove devo consegnarli?

La domanda va poi presentata al Comune in cui ci si trova temporaneamente. A questo punto, le modalità possono variare: in alcuni comuni è necessario recarsi di persona agli uffici elettorali, in altri è sufficiente inviare tutta la documentazione via Pec o email. Per evitare errori, sempre meglio verificare le istruzioni specifiche sui siti istituzionali: basta cercare “referendum 8-9 giugno voto fuori sede” seguito dal nome del comune interessato.

Dove devo votare per il referendum del 8 e 9 giugno?

Dopo aver mandato la documentazione, gli elettori autorizzati a votare fuori sede riceveranno dal comune di domicilio temporaneo un’attestazione di ammissione al voto, con indicati il numero e l’indirizzo della sezione elettorale presso cui recarsi l’8 e il 9 giugno.

Cosa si vota con i referendum abrogativi 2025?

I quesiti sul lavoro

L’8 e il 9 giugno si voteranno cinque referendum. Quattro riguardano il lavoro, e sono stati proposti dalla Cgil. Nel primo si chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti noto come Jobs act. In particolare, si vogliono cancellare le norme sui licenziamenti che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziata/o in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015. Il secondo quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Mentre il terzo punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine. Infine, l’ultimo quesito riguarda l’esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro, con cui si intendono tagliare le norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.

Referendum sulla cittadinanza

Poi, il referendum sulla cittadinanza, promosso da diverse realtà tra cui +Europa. Il quesito referendario, in particolare, punta a dimezzare da 10 a 5 anni gli anni di residenza regolare necessari alle persone straniere per poter chiedere la cittadinanza e trasmetterla ai figli minorenni.

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