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Romania, il candidato di ultradestra Simion in testa: «Il popolo si è sollevato». Ora il ballottaggio con lo sfidante pro-Europa

Gli exit poll delle presidenziali (ripetute dopo l'annullamento a novembre) premiano il leader del partito Aur: avrebbe il 30% dei consensi. Sfida decisiva il 18 maggio

Il candidato di estrema destra George Simion è in testa al primo turno delle elezioni presidenziali, secondo i primi exit poll diffusi a caldo dubito dopo la chiusura delle urne. Secondo tali stime Simion, leader del partito nazionalista Aur, avrebbe ottenuto il 30% dei voti, davanti a due candidati filo-europei Nicusor Dan e Crin Antonescu, entrambi accreditati di un 23%. Appare del tutto probabile dunque che si proceda ad un ballottaggio tra due settimane (solo col 50% dei voti si vince già al primo turno), con un testa a testa nel campo europeista per lo sfidante di Simion.

Le prime reazioni

 «Oggi il popolo rumeno ha parlato. È ora di farsi sentire, nonostante gli ostacoli, nonostante le manipolazioni. I rumeni si sono sollevati», ha commentato a caldo ai media rumeni Simion. Per Antonescu, invece, la vera sfida si giocherà domenica 18 maggio: «La democrazia significa battaglia, la vittoria non viene decisa dai primi risultati degli exit-poll», ha reagito dopo gli exit poll il candidato filo-Ue sostenuto dalla coalizione di governo Psd-Pnl-Udmr.

La ripetizione del voto e lo scenario

Quella che si svolge oggi è la ripetizione delle elezioni presidenziali, convocate dopo l’annullamento del voto di novembre scorso, vinto a sorpresa dall’estremista filo-Putin Călin Georgescu. L’affluenza a sette ore dall’apertura era del 25%, in aumento di un paio di punti percentuali rispetto alla consultazione precedente. A dominare la scena in questo nuovo appuntamento elettorale è George Simion, esponente anch’egli dell’ultradestra nazionalista e fondatore del partito Aur (Alleanza per l’Unione dei Romeni). Simion ha votato in mattinata – domenica, 4 maggio – accompagnato proprio da Georgescu. «Siamo qui con una sola missione, il ripristino dell’ordine costituzionale, il ripristino della democrazia», ha detto. «Non ho altro obiettivo che il primo posto per il popolo romeno, che voglio servire. Siamo qui con un solo desiderio, fare giustizia per la Romania», ha aggiunto il leader di estrema destra, “erede” del candidato pro-Russia al quale non è stato consentito candidarsi. 

L’incognita secondo turno

Nonostante il forte consenso, Simion – dato dai sondaggi tra il 29% e il 34% -non dovrebbe ottenere la maggioranza del 50% già oggi. In caso di secondo turno, previsto per domenica 18 maggio, lo sfidante dell’ultranazionalista, euroscettico e contrario a ulteriori aiuti militari all’Ucraina e, come Georgescu, molto attivo su TikTok, potrebbe essere uno tra il liberale Crin Antonescu, accreditato di un consenso oscillante tra il 21% e il 26%, e Nicusor Dan, sindaco indipendente di Bucarest e riformista pro-Ue, che i sondaggi danno tra il 19% e il 23%. Su percentuali minori è Victor Ponta, ex premier socialdemocratico che ha virato su posizioni nazionaliste. I circa 19 milioni di elettori potranno votare fino alle 21 locali (le 20 in Italia) nei quasi 19 mila seggi allestiti in tutto il Paese. La numerosa comunità di romeni all’estero ha potuto cominciare a votare sin da ieri, facendo registrare un’affluenza alle urne molto sostenuta.

L’appello del presidente dimissionario 

Il presidente dimissionario romeno, il liberale Klaus Iohannis, ha auspicato che le nuove elezioni presidenziali odierne si svolgano senza influenze esterne. «Questa volta le elezioni devono svolgersi bene, in modo trasparente e senza influenze dall’esterno della Romania. Spero che sia un bel giorno per la Romania», ha detto Iohannis al seggio dove ha votato, citato dai media locali. Il primo turno delle precedenti presidenziali svoltesi in novembre, vinto dall’estremista di destra Calin Georgescu, era stato annullato dalla Corte costituzionale per irregolarità finanziarie nella sua campagna elettorale e ingerenze russe a suo favore attraverso TikTok. Iohannis si era dimesso in febbraio dopo due mandati quinquennali consecutivi, sostituito ad interim da Ilie Bolojan.

Foto copertina: ANSA / ROBERT GHEMENT | Georgie Simion e Călin Georgescu al seggio in Romania 

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