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Referendum 8 e 9 giugno, La Russa: «Farò propaganda perché la gente resti a casa»

09 Maggio 2025 - 20:43 Ugo Milano
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La dichiarazione del presidente del Senato a un'iniziativa di Fratelli d'Italia a Firenze

«Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa». Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a proposito dei cinque referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza. Anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e più in generale tutti i partiti di maggioranza, avevano invitato i cittadini a non recarsi alle urne. Una sorta di appello all’astensione arrivato da diversi esponenti del governo Meloni, e che è stato criticato dalle opposizioni e dai promotori dei referendum. Durante l’incontro “Spazio Cultura” in corso venerdì 9 e sabato 10 maggio, a Firenze, la seconda carica dello Stato ha, inoltre, toccato diversi temi di attualità: da Donald Trump «che ha svegliato l’Europa» ai Pro-pal che – stando alle parole di La Russa – vorrebbero «la sparizione degli ebrei», fino all’elezione avvenuta ieri di Papa Leone XIV.

Cosa si vota ai referendum?

Tra circa un mese si voteranno cinque referendum. Quattro riguardano il lavoro, e sono stati proposti dalla Cgil. Nel primo si chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti noto come Jobs act. In particolare, si vogliono cancellare le norme sui licenziamenti che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziata/o in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015. Il secondo quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Mentre il terzo punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine. Infine, l’ultimo quesito riguarda l’esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro, con cui si intendono tagliare le norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Poi, il referendum sulla cittadinanza, promosso da diverse realtà tra cui +Europa. Il quesito referendario punta a dimezzare da 10 a 5 anni gli anni di residenza regolare necessari alle persone straniere per poter chiedere la cittadinanza e trasmetterla ai figli minorenni. Per essere validi, i 5 referendum dovranno raggiungere il quorum: è necessario cioè che voti il 50% più uno degli elettori aventi diritto.

Foto copertina: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI | Il presidente del Senato Ignazio La Russa mentre la premier Meloni riferisce in Senato sul Consiglio europeo, 18 marzo 2025

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