La destra va a caccia: la Camera dice sì alle doppiette nei valichi montani, al Senato la legge quadro


Si torna a parlare di caccia nell’emiciclo della Camera dei deputati. Oggi, 3 luglio, in Aula sono proseguite le votazioni sul disegno di legge per la promozione e la protezione delle zone montane, noto come ddl Montagna. I parlamentari sono arrivati anche al voto su due degli emendamenti più controversi e discussi: il declassamento del lupo e la possibilità di caccia nei valichi montani. Entrambi sono stati approvati, suscitando un acceso dibattito in Aula. Durante la seduta, un deputato ha persino fatto risuonare un fischietto da richiamo – lo stesso usato dai cacciatori per imitare il verso degli uccelli – innescando la reazione immediata dell’opposizione. Entrambi gli emendamenti criticati dal centrosinistra e legati al tema della caccia erano a firma di Francesco Bruzzone, deputato della Lega ma – soprattutto – responsabile del dipartimento gestione faunistica e attività venatorie della Lega.
La caccia nei valichi
Via libera per l’emendamento della Lega che regolamenta la caccia nei valichi montani, inserito nell’articolo 14-bis, «nel rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza 254/2022 della Corte Costituzionale», si precisa nella nuova formulazione. Durante l’esame del punto, in Aula si è alzato un certo brusio. Duro l’intervento di Zanella (Avs), che ha definito l’emendamento «killer» e «uno scempio della fauna selvatica e una violazione delle norme di protezione, che ci condurrà dritti verso una procedura d’infrazione europea». Entusiasmo da parte dei leghisti: «Dalla prossima stagione di caccia tornerà ad essere consentita la caccia in queste aree», dichiara Bruzzone. Le aree di cui parla, sono dei “corridoi” che attraversano le montagne e in cui milioni di uccelli migratori sono obbligati a passare durante il loro viaggio.
Il fischietto in Aula
La tensione in Aula è salita alle stelle quando è fatto risuonare un fischietto. Anche il presidente della Camera, Fabio Rampelli, ha richiamato all’ordine: «Non è consentito disturbare i lavori né tantomeno dileggiare con scherno e rumori chi sta esprimendo le proprie opinioni». Insorge il capogruppo e del M5S Riccardo Ricciardi: «E’ possibile che mentre si fa una discussione sul tema degli animali e della caccia sentiamo in maniera canzonatoria i suoni dei richiami agli uccelli ad alto volume, ma le sembra un comportamento dignitoso?» chiede. «Assolutamente no», replica Rampelli. Ma il “dileggio” prosegue: «Continuano e un collega presidente di gruppo che ride è ancora piu’ indegno… prendere in giro in questa maniera non è dignitoso dell’Aula», tuona Ricciardi.
Approvato il declassamento dei lupi
Approvato quindi, l’articolo 13, comma 2 sul declassamento dello status del Canis Lupus. Qui si chiede che il «declassamento avvenuto a livello europeo» attraverso la modificazione della direttiva sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, venga recepita anche Italia. A fine 2024 – infatti – il Comitato permanente della Convenzione di Berna per la conservazione della flora e della fauna selvatiche ha votato a favore della proposta avanzata da Bruxelles per il declassamento dello status di protezione del lupo: da “specie rigorosamente protetta” a “specie protetta”. Il 5 giugno di quest’anno, poi, il Consiglio dell’Ue ha approvato in via definitiva il cambiamento di status. Cosa che consente agli Stati membri di avere una maggiore flessibilità nella gestione della popolazione della specie, anche introducendo misure più restrittive.
Come verranno abbattuti
Il declassamento consente anche l’uccisione controllata di un numero di lupi. Numeri, però, che saranno le Regioni a decidere, stabilendo dei piani di controllo e mantenimento della specie, solo previa approvazione da parte dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Sulle modalità di abbattimento, Bruzzone aveva chiarito ad Open che non si procederà con la sterilizzazione «che richiederebbe un dispendio economico esagerato» ma «l’abbattimento sarà eseguito da agenti di polizia giudiziaria (probabilmente dalla Forestale, oggi in forza ai Carabinieri, ndr)».
L’iter parlamentare e il Senato
Per quanto riguarda l’iter parlamentare, l’esame del provvedimento riprenderà la prossima settimana con gli ordini del giorno. Seguiranno le dichiarazioni di voto e il voto finale. Dopodiché il testo tornerà al Senato per l’esame delle parti modificate alla Camera. Nel frattempo proprio oggi al Senato è stata depositata la nuova legge di riforma sulla caccia. A darne notizia il senatore Luca De Carlo, di Fratelli d’Italia. L’idea, con il testo firmato da Lucio Malan, Massimiliano Romeo, Maurizio Gasparri e Giorgio Salvitti è riformare la legge 157 del 11 febbraio 1992. De Carlo, presidente della commissione Attività produttive del Senato, dice che non sarà un liberi tutti: «Oggi – spiega – ho avuto l’onore di presiedere la seduta che dà il via all’iter di confronto su questa riforma: entro martedì 8 luglio alle 17.00 i gruppi parlamentari potranno indicare i nominativi dei soggetti da audire, le audizioni inizieranno giovedì 10 luglio», “A più di trent’anni dall’introduzione di questa legge, crediamo sia necessario un rinnovamento e un aggiornamento, frutto dell’ascolto e del confronto con associazioni, amministratori e mondo scientifico».