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«Caldo record? Il peggio deve ancora venire. Anticipiamo l’inizio dei lavori alle 5 del mattino»

03 Luglio 2025 - 07:28 Alba Romano
campi flegrei allerta crollo palazzi morti protezione civile fabio ciciliano
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Il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano: «Sono stato a Riad, c'erano 49 gradi. Temo di aver visto il nostro prossimo futuro»

Fabio Ciciliano è il capo della Protezione civile. E sta gestendo l’emergenza caldo record di questi giorni di luglio. In un’intervista al Messaggero dice che l’afa estrema «è il nostro futuro». E che è necessario «ripensare gli orari di lavoro». Magari «anticipando l’inizio alle 5 del mattino, sfruttando i periodi della giornata meno caldi». Intanto c’è preoccupazione per le condizioni atmosferiche per il Giubileo dei Giovani in programma dal 28 luglio al 3 agosto a Roma. L’appuntamento finale sarà nella spianata di Tor Vergata. Si pensa che ci saranno 500 mila ragazzi di tutto il mondo. Senza zone d’ombra.

L’emergenza caldo record

Il modo in cui la Protezione Civile affronterà l’evento lo spiega proprio Ciciliano: «Guardi, io sono appena tornato da Riad, in Arabia Saudita, dove c’erano 49 gradi. Temo di avere visto il nostro prossimo futuro. Lì si sono organizzati. All’esterno si lavora nelle prime ore del mattino e alla sera. Anche in Italia ora dobbiamo aggiornare il modo di ragionare, dobbiamo adattarci a un cambiamento che è già evidente e prendere esempio da questo tipo di Paesi. I decessi che registriamo ci devono indurre a rivedere i turni di lavoro». Poi c’è l’allarme incendi. E la carenza di mezzi per spegnerli in alcune zone d’Italia: «Tre regioni sono sprovviste di flotta aerea antincendio boschivo. Si tratta di una competenza regionale con il concorso nazionale del Dipartimento di protezione civile. Queste regioni sono il Molise, l’Umbria e la Puglia».

Gli incendi

Ciciliano dice che le prime due «non hanno mai fatto gare. la Puglia ha fatto tre procedure che però sono andate deserte. Dunque, sono senza elicotteri per spegnere gli incendi. L’Umbria e il Molise non sono molto estese e sono vicine a dove sono dislocati i Canadair e le altre forze dello Stato che contribuiscono alle operazioni per spegnere i roghi. Per la Puglia il discorso è differente». I Canadair, invece, «un tempo erano nostri, ora sono passati ai vigili del fuoco. Noi ogni anno finanziamo con diverse decine di milioni di euro il sostegno di questa flotta. Ne abbiamo 18 e siamo il paese con il numero più alto in Europa».

Ma da questo punto di vista il peggio deve ancora venire: «Abbiamo allungato i tempi della campagna contro gli incendi boschivi. I fenomeni atmosferici estivi sono divenuti molto più importanti perché abbiamo temperature più elevate. E soprattutto questi fenomeni durano più a lungo. Con la stagione siccitosa la capacità di protezione del territorio si riduce, è più facile che si sviluppino incendi. Per le prossime settimane siamo preoccupati, siamo in una fase ascendente, di pre-allerta. In un solo giorno della fine di giugno, per fare un esempio, ci sono state diciannove richieste del supporto nazionale per l’antincendio».

La comunicazione sul caldo

Poi spiega che «come Protezione civile sul caldo facciamo una campagna di comunicazione incentrata sulla promozione di comportamenti virtuosi anche attraverso i sistemi regionali. Chiamiamole buone pratiche. Dire che le persone anziane non devono esporsi al caldo in determinati orari può apparire banale, ma è importante. Invitiamo a usare gli impianti di climatizzazione, anche se c’è il timore di effetti collaterali che abbiamo già visto in alcune città con blackout localizzati». Infine, secondo Ciciliano, «i giorni più difficili, per il caldo, devono arrivare. Sono molto preoccupato per il Giubileo dei giovani. Abbiamo commissionato all’Esercito italiano l’acquisizione di decine di nebulizzatori che vengono usati normalmente per abbattere le polveri durante le demolizioni di palazzi. Questi “cannoni” sparano a cento metri, dobbiamo capire quanti ne serviranno e come posizionarli».

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