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L’addio di Michael Douglas al cinema, basta film con un’eccezione. La promessa alla moglie e il cancro: «Perché non accetto lavori dal 2022»

07 Luglio 2025 - 23:28 Giulia Norvegno
Michael Douglas
Michael Douglas
«Non voglio essere uno di quelli che muore sul set» dice l'attore dopo 60 anni di carriera. Ora dice di volersi dedicare a un solo ruolo, sempre assieme a sua moglie Catherine Zeta-Jones, con cui ha avuto due figli

A 80 anni, Michael Douglas ha deciso di dire basta al cinema. L’attore premio Oscar ha fatto questa rivelazione durante il Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary, in Repubblica Ceca, dove era ospite per presentare una versione restaurata di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. «Non lavoro dal 2022 di proposito, perché ho capito che dovevo smettere», ha confessato la star che ha attraversato sei decenni di storia del cinema, dando vita a personaggi indimenticabili come Gordon Gekko di “Wall Street”, ruolo che gli valse l’Oscar nel 1988.

La decisione di smettere: «60 anni sono abbastanza»

Figlio del leggendario Kirk Douglas, ha spiegato le ragioni dietro questa scelta drastica: «Ho lavorato duramente per quasi 60 anni e non voglio essere uno di quelli che muore sul set. Non ho alcun piano reale per tornare indietro». Douglas ha comunque lasciato una piccola porta aperta per il futuro, ammettendo che potrebbe rivedere la propria decisione se gli offrissero un copione «davvero straordinario», di fronte al quale sarebbe difficile dire di no.

Il nuovo ruolo di Michael Douglas: marito a tempo pieno

Con una battuta che ha fatto sorridere il pubblico, l’attore ha rivelato qual è il suo nuovo “ruolo” principale: «Ho un piccolo film indipendente, da cui sto cercando di ricavare una buona sceneggiatura», ha detto Douglas, la cui ultima apparizione cinematografica è stata in “Ant-Man and the Wasp: Quantumania”. Ma ha aggiunto che d’ora in avanti, «nello spirito di mantenere un matrimonio felice», l’unico ruolo che interpreterà sarà quello «della moglie» di sua moglie, Catherine Zeta-Jones, con cui condivide la vita da oltre vent’anni.

Il livello dei film agli Oscar del 1976

Douglas non ha nascosto una certa nostalgia per la qualità cinematografica del passato. Riflettendo sul livello delle pellicole di una volta, ha ricordato l’eccezionale lineup degli Oscar del 1976, quando oltre a “Qualcuno volò sul nido del cuculo” c’erano anche “Quel pomeriggio di un giorno da cani”, “Lo squalo”, “Barry Lyndon” e “Nashville”. «Negli ultimi vent’anni, abbiamo mai avuto qualcosa di simile?», ha commentato con un filo di sarcasmo la star di “Attrazione Fatale” e “Basic Instinct”.

La battaglia contro il cancro

Durante l’intervento, Douglas ha anche parlato apertamente della sua battaglia contro il cancro alla gola: «Un cancro al quarto stadio non è una vacanza, ma non ci sono molte alternative, vero? Ho seguito il protocollo, che prevedeva chemioterapia e radioterapia, e sono stato fortunato». L’attore non ha infine nascosto la sua preoccupazione per la situazione politica negli Stati Uniti sotto Donald Trump: «La politica ora sembra essere a scopo di lucro. Il denaro è entrato nella democrazia come centro di profitto e ora le persone entrano in politica per fare soldi».