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Maturità boicottata, i docenti influencer si dividono. Schettini: «Si protesta in un altro modo». Galiano: «Gli studenti sono coraggiosi»

12 Luglio 2025 - 09:09 Ygnazia Cigna
maturità boicottata schettini galiano
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«Non sarà eroismo, ma nemmeno vigliaccheria», dice il noto scrittore sulle proteste all’orale. Ma il volto de «La Fisica che ci piace» invita i ragazzi a un confronto diverso

«Sono sicuro che dietro quel silenzio ci sia un disagio, che vogliate dire qualcosa ai professori. È bellissimo voler far sentire la propria voce, ma la protesta va fatta in un’altra maniera». A dirlo è Vincenzo Schettini, il professore influencer noto per la pagina social La fisica che ci piace, che commenta il fenomeno delle proteste degli studenti maturandi che scelgono di non sostenere l’orale come forma di dissenso contro il sistema competitivo dei voti. «Al posto vostro, avrei fatto un orale da urlo dimostrando la mia preparazione. E solo alla fine avrei detto: “Rifiuto il punteggio per protesta”. Questo è un modo per lanciare un messaggio forte e coerente», ha detto il docente al Tg1 rivolgendosi ai ragazzi. Poi l’invito a riflettere sul significato più ampio dell’esperienza scolastica: «La scuola è una comunità con delle regole. Nella vita ci si confronta con tante cose. Che questi episodi servano a farci riflettere tutti».

Enrico Galiano: «Ci vuole coraggio a protestare»

Alle parole di Schettini si aggiunge anche la voce di un altro volto noto tra i docenti e sui social: Enrico Galiano, insegnante e noto scrittore, che su Facebook ha espresso una posizione fortemente critica non tanto verso gli studenti, quanto verso il modo in cui molti adulti hanno reagito alle loro proteste: «Da tutte queste storie sugli esami di maturità, una cosa credo di averla imparata: diciamo sempre che i ragazzi non fanno più sentire la loro voce, ma poi appena uno di loro ci prova – nel modo giusto o sbagliato, non importa – la maggior parte dei cosiddetti adulti non fa altro che bastonarlo e dirgli di abbassare la testa, di stare zitto e sopportare, “perché io alla tua età ho sopportato tutto e guarda come sono venuto su bene!!!». Un approccio del tutto fuorviante secondo Galiano: «Non va bene. Se alla tua età appena un giovane apre bocca tu lo zittisci, lo giudichi o lo ridicolizzi, non sei venuto su bene per niente. E forse è ora che cominci ad ammetterlo a te stesso».

Il chiarimento

Inondato di critiche nei commenti, Galiano ha chiarito la sua posizione. A chi dice che il gesto di Gianmaria Favaretto, il primo a boicottare l’orale, sia stato una «furbata», replica: «Può darsi che ci fosse anche una componente strategica, ma ciò non toglie che ci voglia coraggio per esporsi così pubblicamente, sapendo che ti beccherai addosso una valanga di giudizi. Poteva starsene zitto e diplomarsi in silenzio: ha scelto di fare rumore, e di metterci la faccia. Non sarà eroismo, ma nemmeno vigliaccheria». E chiarisce: «Non dico che Gianmaria abbia ragione in tutto: dico che ha sollevato un tema che vale la pena discutere. Se ci fermiamo alla forma del gesto e lo bolliamo come “sciocco” o “da buffone”, perdiamo l’occasione di interrogarci sul disagio reale che lo ha generato».

Cosa sta succedendo nei licei: i nuovi casi

Intanto, nelle ultime settimane, il gesto della scena muta è stato emulato in varie parti d’Italia. Il primo caso è stato a Padova con Gianmaria Favaretto, poi diplomato grazie al punteggio raggiunto in partenza con gli scritti e il credito del triennio. A seguire, c’è stato un caso in una scuola privata di Firenze, dove il ragazzo ha ricevuto una risposta formale dalla commissione, che in una lettera aperta ha scritto: «Crescere non significa andare avanti grazie alle furbate. Otterrai un diploma, ma rifletti su cosa sia davvero la maturità: sostenere le proprie idee richiede sacrifici». Un terzo caso è stato segnalato in un liceo classico di Treviso, dove uno studente di 18 anni ha messo in scena la stessa protesta. A fronte di ciò, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha chiarito la sua posizione annunciando una stretta: «Chi non collabora e decide volontariamente di boicottare l’orale dovrà ripetere l’anno».



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