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Dazi, Borse giù, Milano maglia nera in apertura (-1%). E nell’incertezza volano le crypto. L’Ue punta sulla trattativa

14 Luglio 2025 - 09:54 Alba Romano
borsa dazi trump milano crypto
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Ftse Mib frenata soprattutto da banche e grandi industriali, mentre il Regno Unito si gode il concordato separato con Washington

La via della trattativa è quella scelta dall’Unione europea, consapevole di non avere le armi per ingaggiare una braccio di ferro sui dazi con gli Stati Uniti. E il primo segnale lo hanno dato le Borse, che hanno subito lunedì mattina il contraccolpo delle tariffe americane al 30% sulle merci Ue. In apertura di contrattazioni l’indice Ftse Mib era maglia nera in Europa con un calo dell’1%, poi ricucito allo 0,8%. A trascinarlo verso il basso le banche Bper (-2%) e Mps (-1,6%), gli industriali come Stellantis (-1,3%) e il lusso. In flessione anche Francoforte al -0,89% e Parigi a -0,6%. Chi invece è rimasto intatto dall’annuncio di Donald Trump è stato ovviamente il Regno Unito, che con Washington ha già stretto da tempo un accordo commerciale separato che ha garantito a Londra un’aliquota al 10%. L’indice Ftse rimane infatti immobile, qualche frazione centesimale sopra il +0%.     

Bruxelles punta sul negoziato: «Prepariamoci a tutti gli esiti»

Da Bruxelles, dopo la riunione d’emergenza di ieri tra gli ambasciatori dei 27 Stati membri, per ora non filtra troppo allarmismo. «Abbiamo ancora tempo fino al primo agosto, i negoziati sono in corso», ha detto il ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen. «Vogliamo un accordo, ma deve essere un accordo equo». Di certo però il fiato sul collo c’è, come ha lasciato trapelare Maros Sefcovic, commissario europeo al Commercio: «L’attuale incertezza causata da dazi ingiustificati non può persistere all’infinito e pertanto dobbiamo prepararci a tutti gli esiti». Anche perché con tariffe al 30% viene di fatto paralizzata una delle principali vie commerciali per l’Ue, rendendo «quasi impossibile» lo scambio di beni. Un tentativo di trovare una quadra con Washington si farà, ovviamente, ma l’Ue rimane pronta a «misure proporzionate e ponderate per ripristinare l’equilibrio nelle nostre relazioni transatlantiche». Il tutto, ovviamente, «se necessario».

L’accelerata delle crypto, ai massimi settimanali

Chi invece la fa da padrone, sfruttando proprio le tariffe al 30% che scatteranno dal prossimo 1 agosto, sono le criptovalute. Nonostante sulla maggior parte dei mercati globali regni l’incertezza, il settore della moneta digitale ha registrato una poderosa impennata. Bitcoin è salita del +3,63% nel corso dell’ultima giornata, arrivando a toccare i massimi settimanali e superando i 122mila dollari. In netta crescita anche Ethereum (+2,39%) e Xrp (+4,15%). In crescita al +3,2& anche Dogecoin, la criptovaluta preferita del miliardario Elon Musk.

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