Unicredit-Banco Bpm: ecco la lettera della Commissione Ue che boccia il Golden Power: «Non compatibile con il nostro diritto»


La Commissione europea boccia il decreto di Palazzo Chigi per l’impiego del Golden Power nell’Ops di Unicredit su Banco Bpm. Bruxelles afferma, nel documento di 56 pagine inviato al governo italiano, che il Dpcm «nella sua forma attuale è incompatibile con l’articolo 21 del Regolamento Concentrazioni» e inoltre, continua il documento, «non individua e spiega adeguatamente il modo in cui l’operazione comporta un rischio per la sicurezza pubblica, né dimostra la compatibilità delle prescrizioni con il diritto dell’Unione».
Le osservazioni di Bruxelles
In particolare, la Commissione europea contesta all’Italia due violazioni: una di tipo procedurale e una che entra nel merito del decreto. Per quanto riguarda la violazione procedurale, Bruxelles contesta di non essere stata messa al corrente prima dal governo Italiano. «L’Italia avrebbe dovuto notificare preventivamente il Decreto alla Commissione e astenersi dall’imporre gli obblighi prima dell’approvazione della Commissione», si legge nella nota. Ma oltre a questo vizio procedurale, il decreto «è contrario alle norme dell’Unione Europea sulla libera circolazione dei capitali, alla competenza esclusiva della Bce in quanto autorità di vigilanza prudenziale nonché alla legislazione sui servizi finanziari».
L’Italia ha 20 giorni per rispondere
La commissione ha inoltre sollevato dubbi sul concetto di «pubblica sicurezza» invocato dal governo: «Non vi è alcuna ragione apparente, alla luce degli elementi attualmente a disposizione della Commissione, per cui l’acquisizione di Bpm da parte di UniCredit costituirebbe una minaccia reale e sufficientemente grave per un interesse fondamentale della società». Viene contestato anche il timore del governo che, dopo l’acquisizione, famiglie e imprese italiane possano avere più difficoltà ad accedere ai prestiti poiché «gli Impegni offerti da UniCredit rispondevano adeguatamente ai seri dubbi circa l’impatto dell’Operazione sul mercato della concessione di prestiti ai clienti al dettaglio e alle imprese». Ora l’Italia ha 20 giorni lavorativi per rispondere e presentare osservazioni, con il rischio che la Commissione confermi la violazione della legge europea e imponga all’esecutivo di revocare «senza indugio il Decreto».
Claudia Bauch, Bce: «Per noi conta solo la solidità»
In giornata è arrivato anche il commento di Claudia Bauch, presidente del consiglio di sorveglianza Bce, in merito all’altra operazione che vede coinvolta Unicredit, quella per la scalata a Commerzbank: «Noi non interpretiamo le fusioni nazionali e transfrontaliere in modo diverso in alcun modo. Il nostro ruolo quando prendiamo decisioni sulle fusioni è ovviamente legato ai poteri che ci vengono conferiti dalla regolamentazione appropriata per valutare le implicazioni prudenziali delle fusioni», ha sottolineato.