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La Lega cambia lingua sulla disabilità. Addio prof di sostegno: «È ora di chiamarlo docente per l’inclusione»

22 Luglio 2025 - 15:08 Ygnazia Cigna
lega docente sostegno
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Alla Camera inizia l'iter di una proposta di legge per modificare la dicitura che indica i docenti che assistono gli studenti con disabilità

Addio docente di sostegno, è ora di chiamarlo «docente per l’inclusione». Questa volta la proposta non arriva dalla sinistra, bensì dalla Lega. Alla Camera dei deputati è iniziato l’iter di una proposta di legge presentata da sei deputati leghisti per modificare la dicitura che indica l’insegnante che a scuola assiste le persone con disabilità. Il testo, oltre alla clausola di invarianza finanziaria, prevede un solo articolo: la qualifica di insegnante di sostegno deve essere sostituita da quella di docente per l’inclusione. Come spiegano i deputati del Carroccio, la proposta nasce dall’obiettivo di valorizzare la figura del docente incaricato di garantire il diritto allo studio e l’inclusione degli alunni con disabilità. E precisano che «non si tratta di un semplice atto formale, ma di un riconoscimento lessicale che risponde alla necessità di riconoscere il loro ruolo di promotori dell’inclusione scolastica a 360 gradi, in coerenza con i principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità».

Le ragioni della proposta

La Lega propone di dire addio al termine «sostegno» perché, secondo i deputati, rischia di indurre una «percezione troppo limitata» del ruolo di questi docenti «facendoli apparire come risorse dedicate esclusivamente agli alunni con disabilità», quando in realtà «ha un compito più ampio, volto a favorire l’integrazione di tutti gli studenti e a supportare l’intero contesto di classe». Da qui, l’idea di sostituire il termine con «inclusione» e aprire la strada – si legge nella proposta di legge – «a una scuola sempre più attenta ai principi di equità e pari opportunità su cui si fonda il nostro sistema educativo».

Il precedente del governo sulla disabilità

Lega e Fratelli d’Italia hanno più volte criticato la sinistra per il suo impegno su temi linguistici come l’uso dello schwa, considerandoli simbolo di «un’ossessione per il politicamente corretto». Diversi esponenti del centrodestra hanno attaccato in questi mesi scuole e università per aver promosso un determinato uso del linguaggio inclusivo. È il caso, ad esempio, della circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che vieta l’uso della schwa e degli asterischi nelle comunicazioni scolastiche. Ma sul tema della disabilità, il centrodestra assume una posizione diversa. A novembre dello scorso anno, infatti, il governo ha introdotto un linguaggio più rispettoso per la disabilità, vietando termini come «handicappato» e «diversamente abile» con «persona con disabilità».

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