Unicredit ritira l’offerta su Banco Bpm, l’accusa sul Golden Power voluto dal governo: «Troppa incertezza che non giova a nessuno»


Il consiglio di Amministrazione di UniCredit annuncia il ritiro dell’offerta per Banco Bpm, in quanto la condizione relativa all’autorizzazione Golden Power non è soddisfatta. Lo si legge in una nota. Già nella giornata di oggi, martedì 22 luglio, la Consob aveva sospeso per 30 giorni l’Ops lanciata da Unicredit su Banco Bpm. Il termine dell’offerta sarebbe scaduto domani. La Consob ha deciso per la sospensione di 30 giorni dell’ops di Unicredit su Banco Bpm perché, considerato la «sentenza del Tar e la valutazione espressa dalla Commissione Ue», la «situazione di incertezza creatasi non consente ai destinatari, allo stato di pervenire a un fondato giudizio sull’offerta» come si legge nella delibera della Consob.
Il rinvio dell’Ops imposto dalla Consob
L’Ops di Unicredit su Banco BPM è dunque rinviata di nuovo di 30 giorni, come deciso dalla Consob, che ha sospeso l’operazione fino al 21 agosto prossimo a causa dell’incertezza generata da nuovi sviluppi giudiziari e politici. In particolare, il Tar del Lazio ha parzialmente accolto il ricorso di Unicredit contro alcune condizioni imposte dal governo (come il vincolo su prestiti e project finance), mentre la Commissione Ue ha contestato il decreto governativo, ritenendolo contrario al diritto europeo. Intanto Unicredit ha chiesto un confronto formale con il governo per rivedere le prescrizioni. Nel frattempo, resta l’incognita del possibile intervento di Crédit Agricole, che potrebbe salire oltre il 20% in Banco Bpm. L’operazione, partita ad aprile, rischia ora di concludersi non prima di settembre. Banco Bpm, per ora, non commenta ma valuta le mosse da intraprendere.
Il commento di Unicredit: «Non c’è stato dialogo con gli azionisti»
Secondo una nota di Unicredit «i vertici di Bpm hanno privato i propri azionisti del dialogo che normalmente avviene durante un periodo di offerta per comprendere il valore creato dalla combinazione e determinare le condizioni che sarebbero state accettabili per andare avanti». Per di più, il gruppo sostiene che il rinvio dell’Ops rappresenti una opportunità mancata per l’economia italiana in generale. «Si tratta di un’opportunità mancata non solo per gli stakeholder di Bpm ma anche per le comunità imprenditoriali italiane e per l’economia in generale, UniCredit rimane convinta che il consolidamento del settore bancario italiano porterebbe benefici sia al Paese che all’Europa nel suo complesso». E nonostante alcuni progressi con il Tar, la Commissione Ue e il governo italiano, UniCredit ritiene che i tempi per risolvere le criticità siano troppo lunghi rispetto alla scadenza dell’offerta.
L’ad Orcel: «Troppa incertezza, abbiamo ritirato l’offerta»
«La mia responsabilità principale è di agire nel migliore interesse di UniCredit e dei nostri azionisti. La continua incertezza sull’applicazione delle prescrizioni del Golden Power non giova a nessuno dei due. Abbiamo quindi deciso di ritirare la nostra offerta», ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, spiegando il passo indietro. «Continueremo a perseguire la nostra trasformazione con la stessa energia e determinazione che ci hanno aiutato a battere i record, a consolidare la posizione di leader nel settore», ha aggiunto.