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Inchiesta urbanistica a Milano, Marinoni si avvale della facoltà di non rispondere: «Nessun sistema corruttivo, la Procura esprime giudizi morali»

23 Luglio 2025 - 12:23 Alba Romano
milano urbanistica
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Iniziati gli interrogatori. L'ex presidente della Commissione per il paesaggio si è avvalso della facoltà di non rispondere. E sul caso Park Towers sono sei i rinviati a giudizio

È iniziata la giornata di interrogatori in cui saranno ascoltati i protagonisti dell’inchiesta sull’urbanistica nel comune di Milano. Il primo a essere ascoltato è stato Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione per il paesaggio, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. A comunicarlo è stato il suo legale Eugenio Bono, al termine dell’interrogatorio preventivo davanti al gip di Milano Mattia Fiorentini. . La Procura ha chiesto per Marinoni la custodia cautelare in carcere. Le accuse a suo carico comprendono falso ideologico, conflitto di interessi e presunti episodi di corruzione, nell’ambito dell’ampia inchiesta sulla gestione urbanistica della città, che coinvolge in totale 74 persone, tra cui anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

La memoria difensiva di Marinoni: «Dalla procura giudizi morali»

«Abbiamo depositato una breve memoria che attinente alla mancanza di esigenze cautelari che motiverebbero la richiesta del pm», ha precisato il legale. Secondo l’avvocato, la ricostruzione della Procura non corrisponde alla verità e «non vi è alcun episodio corruttivo» Nella memoria depositata vengono contestati i «Giudizi morali» riportati dalla Procura negli atti, in particolare: «nel descrivere i comportamenti degli stessi con espressioni fortemente connotate, come l’affermazione che essi sarebbero guidati da una “crescente avidità” o ancora “nel sostenere che tali comportamenti si commentano da soli». Secondo l’avvocato una tale descrizione «lascia trasparire un evidente tentativo di attribuire una rilevanza cautelare alla sola gravità dei fatti ipotizzati». Il legale contesta anche la possibilità che Giuseppe Marinoni possa reiterare il reato o che possa fuggire all’estero: «Carente il pericolo “concreto ed attuale” che Marinoni possa commettere reati della stessa specie, anche perché lui non riveste attualmente alcuna carica pubblica, ed in particolare non fa più parte della Commissione per il Paesaggio»

Marinoni: «Vi aspetto quando fra cinque anni sarà tutto risolto»

Intercettato al di fuori del Palazzo di Giustizia, Marinoni ha scambiato qualche battuta con i cronisti dimostrandosi sicuro che in futuro riuscirà a provare la sua innocenza: «Quando dovesse essere risolto tutto tra cinque anni vi voglio qui non unicamente quando serve rimestare il pentolone, ma anche quando si saranno chiarite molte cose». Continua Marinoni: «È già tre anni che andiamo avanti, che sono indagato. Ho letto le carte e sono sereno perché mi fido della giustizia italiana».  E a alla domanda sui presunti conflitto interessi, ha risposto: «I magistrati dicono di sì e sarà mio compito dimostrare di no».

Sei rinviati a giudizio nel caso Park Towers

In un altro filone della maxi inchiesta, la gup di Milano Alessandra Di Fazio ha disposto il rinvio a giudizio per sei imputati coinvolti nel caso delle Park Towers, un progetto immobiliare in zona Crescenzago che prevedeva la costruzione di tre torri per un totale di 113 appartamenti. Le accuse, in questo filone, sono di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso. A processo andranno l’immobiliarista Andrea Bezziccheri di Bluestone, il progettista Sergio Francesco Maria Asti, tre ex dirigenti e funzionari del Comune – Carla Barone, Francesco Rosata e Maurizio De Luca – e Roberto Vederio, rappresentante legale della Devero Costruzioni. Il processo prenderà il via il 12 novembre.