Leoncavallo sgomberato, la presidente delle «Mamme antifasciste» Marina Boer che deve pagare 3 milioni: «Questa non è la fine» – Il video
«Le idee che portiamo avanti da più di 50 anni, non è che finiscono solo perché non ci sono più mura intorno a noi». Con queste parole Marina Boer, presidente dell’Associazione Mamme Antifasciste ha commentato in esclusiva a Open lo sgombero che da questa mattina sta coinvolgendo la struttura in via Watteau a Milano. Lo storico centro sociale era in attività nella sete in zona Greco, a nord della città, da 31 anni. Intorno alle 7.30 di giovedì 21 agosto le forze dell’ordine hanno iniziato l’operazione di sfratto. Per ora, sembra non ci sia stata nessuna resistenza, ma la zona si è riempita di affezionati e manifestanti giunti sul posto per far valere la propria causa. Tra loro, appunto, anche Marina Boer.

La promessa per il futuro
«Tutto questo è un simbolo. Le forze politiche fanno delle dichiarazioni, tipo “questa è la fine”. Ma non è così, sono solo parole», ha detto ad Open Boer. «È un momento difficile, ma è solo un sintomo di una chiusura verso delle proposte alternative che avrebbero potuto funzionare». Secondo l’attivista, infatti, lo sgombero del Leoncavallo non sarebbe un semplice fatto di cronaca che riguarda il capoluogo meneghino. «Questa vicenda corrisponde a delle trasformazioni di Milano iniziate anni, e anni fa e che a noi non stanno bene – osserva – in questo momento c’è solo un rifiuto più duro nei confronti delle alternative». Alla fine del suo intervento, però, un messaggio di speranza: «Una cosa è certa: noi continueremo a cercare delle strade, pur nell’aumentare delle difficoltà».

La condanna al pagamento di 3 milioni di euro e la raccolta fondi
Lo scorso novembre il ministero dell’Interno era stato condannato a versare ai proprietari 3 milioni di euro per il mancato sgombero, frutto di oltre cento rinvii. Pochi giorni fa era stata avviata una raccolta fondi ) con l’obiettivo di trovare i 3 milioni di euro che il Ministero dell’Interno aveva chiesto proprio a Marina Boer, presidente dell’associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, come risarcimento dopo essere stato condannato a versare altrettanto alla proprietà. Alla raccolta, aveva aderito anche l’Anpi.
Foto e video: Cecilia Dardana