Emilio Fede e le bandierine sbagliate del ’95, l’ex sondaggista Crespi: «Fu un suo errore, non c’entro una mazza. Non ci parlavamo quasi mai» – L’intervista


Era la sera del 23 aprile 1995. Da quattro mesi era caduto il primo governo di Silvio Berlusconi e da pochissimi minuti si erano chiusi i seggi in tutta Italia. Milioni di persone avevano votato per le Regionali e per le Amministrative, spalancando la porta a un risultato che portò la sinistra a vincere 34 comuni su 39 e 61 province su 76, alla conclusione dei ballottaggi due settimane dopo. In diretta tv, con alle spalle una gigantografia dello Stivale in sughero, Emilio Fede aveva scelto una scenografia ad effetto: sulla base dei sondaggi che arrivavano copiosi, piazzava bandierine azzurre sui comuni o le province ottenute dal centrodestra (alcuni andarono poi al ballottaggio ma coi risultati di cui sopra), che allora si chiamava Polo delle Libertà. Pochissime erano rosse, a indicare il centrosinistra dell’appena nato Ulivo. I risultati ufficiali non erano ancora arrivati – lo avrebbero fatto a notte ormai inoltrata – ma la vittoria del Polo delle Libertà del Cavaliere era già preannunciata in undici delle quindici Regioni andate al voto. Di ora in ora, però, quel puzzle blu venne smontato dallo stesso Fede, siglando uno dei più memorabili flop televisivi degli ultimi decenni.
Il sondaggista Luigi Crespi e la figuraccia delle bandierine
Alle spalle di Fede, fedelissimo del Cavaliere e defunto a 94 anni, c’era il presidente di Datamedia Luigi Crespi. I numeri nei sondaggi davano nel peggiore dei casi un testa a testa tra Polo delle Libertà e L’Ulivo, nel migliore una riconferma di Berlusconi al primo banco di prova dopo il collasso della sua esperienza d’esordio a Palazzo Chigi. A notte fonda, da 11-4 il risultato si era trasformato come per magia in 9-6 per il centrosinistra. Una figuraccia rimasta tatuata nella memoria nazionale tanto da essere richiamata vent’anni dopo, nel 2015, dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi: «Se Emilio Fede facesse ancora le trasmissioni televisive, oggi vedremmo un’Italia con molte bandierine rosse e non con quelle blu». Lo stesso Crespi era stato costretto a chiedere pubblicamente «scusa a Emilio Fede e agli italiani». A distanza di 30 anni, però, le cose sembrano andate in modo diverso.
Luigi Crespi, che ricordi ha di Emilio Fede?
«Non credo di essere la persona più adatta a parlare di lui. Lo conosco poco, e ci parlavamo ancora meno».
Ma con lui avete anche lavorato a stretto contatto…
«Non abbiamo mai avuto un grande rapporto».
Eppure il suo nome, insieme a quello di Fede, è rimasto fortemente legato a un momento iconico della tv italiana, lo “show” delle bandierine nel 1995.
«È un errore che ha fatto lui, io non c’entro una mazza. Non voglio essere associato a quelle persone lì. Sono cose che sono ormai successe ormai 30 anni fa, non faccio più parte di quel mondo lì. Non voglio più parlarne. Mi sembra giusto, non le pare?»