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Scuola, vietato parlare di Gaza nei collegi docenti: la circolare (riservata) inviata ai presidi del Lazio. I sindacati: «Censura»

09 Settembre 2025 - 08:22 Ygnazia Cigna
scuola novità 2025 2026
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L'Ufficio scolastico regionale ha diramato una comunicazione ai dirigenti, che ha fatto saltare sulla sedia insegnanti e sindacalisti. Poi arriva la replica dall'Usr. Ecco cos'è successo

Una circolare riservata dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio gela sul nascere il dibattito appena nato nelle scuole sulla crisi umanitaria in corso a Gaza. Ai dirigenti scolastici è stato chiesto di garantire la «massima serenità» ed evitare che collegi docenti e organi collegiali diventino luoghi di confronto sul conflitto. Le riunioni dovranno occuparsi esclusivamente del «buon funzionamento dell’istituzione scolastica» ed «essere sottratte a qualunque altra finalità». Un richiamo tutt’altro che casuale, che arriva dopo l’iniziativa di alcune associazioni e sindacati, dall’Unione sindacale di base al collettivo «Docenti per Gaza», che hanno promosso una mozione per il primo giorno di scuola: alle ore 10, fare un minuto di silenzio in tutte le classi. Un gesto simbolico, spiegano i promotori, «per denunciare il genocidio del popolo palestinese» e invitare la comunità educante a «non restare indifferente»

Cosa dice la circolare

«La rilevanza degli eventi geopolitici in corso è una tematica su cui si invitano i dirigenti scolastici a garantire la massima serenità nell’organizzazione di occasioni di confronto e di dibattito nell’ambito delle occasioni didattiche», recita precisamente la nota inviata ai dirigenti. E ancora: «Tanto premesso, è necessario sottolineare l’esigenza di assicurare le specificità dei luoghi e dei momenti della vita scolastica, quali le riunioni degli organi collegiali, che devono essere esclusivamente finalizzate alla trattazione delle tematiche relative al buon funzionamento dell’istituzione scolastica e sottratte a qualunque altra finalità».

L’ira dei sindacati

La nota dell’Usr Lazio, guidato da Anna Paola Sabatini, è stata interpretata da molti come un tentativo di censura. «Il tono e il contenuto della comunicazione, e il fatto che sia riservata gettano luce sull’intenzione ormai palese delle nostre istituzioni di mettere a tacere il dialogo. È ancor più grave se questo invito viene fatto alla scuola, luogo per eccellenza deputato allo sviluppo del senso critico e alla formazione civica», denuncia il sindacato Fisi. Sulla stessa linea la Flc Cgil Roma e Lazio, che parla di «inopportuna intromissione nell’autonomia scolastica». E, riferisce il sindacato, sono molti i dirigenti che non hanno preso affatto bene la richiesta del provveditorato. «Chiediamo all’amministrazione – scrive il sindacato in una nota – di sostenere le istituzioni scolastiche e garantire spazi di confronto liberi e sereni».

La replica dell’Usr

Dopo il caso sollevato da docenti e insegnanti, la direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini, ha inviato una nota in cui replica alle accuse. La comunicazione riservata «era volta esclusivamente a salvaguardare le esigenze organizzative legate all’inizio dell’anno scolastico garantite da un funzionamento ottimale degli organi collegiali per un regolare e rapido avvio del nuovo anno scolastico».

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