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«Mi sono trasferita in 48 ore dalla Puglia a Bologna per insegnare»: la storia della docente Roberta Ruscigno

11 Ottobre 2025 - 20:59 Ugo Milano
scuola maestra
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«I bambini sono la mia ancora di salvezza»: il racconto della maestra

Quarantotto ore appena per trasferirsi dal Sud al Nord e inseguire un’opportunità di lavoro. È quanto ha avuto Roberta Ruscigno, 25 anni, di Ascoli Satriano (Foggia), dopo la laurea in Scienze della Formazione primaria all’Università del Molise. «Subito dopo la laurea mi sono iscritta nelle graduatorie provinciali per le supplenze, che hanno validità biennale. Poco più di un mese dopo la laurea ho ricevuto la chiamata per una scuola elementare di Monterenzio (Bologna). Avevo solo 48 ore di tempo per organizzare il trasloco, trovare una sistemazione e presentarmi», racconta Ruscigno a Vincenzo Pellico de la Repubblica. Oggi insegna a San Lazzaro, sempre nella provincia di Bologna. Per entrare nelle Graduatorie provinciali per le supplenze, necessarie per ottenere incarichi, aveva dovuto accelerare gli studi: «Al quarto anno ho anticipato un esame previsto per il quinto, era fondamentale laurearmi entro giugno, altrimenti avrei dovuto aspettare altri due anni».

«I bambini sono la mia ancora di salvezza»

L’inserimento nel nuovo contesto non è stato semplice. Bologna comporta costi più alti e una vita diversa rispetto al Sud, ma la docente ha scelto di stabilirsi in città e fare la pendolare ogni giorno. «I primi giorni a scuola sono stati davvero duri. Arrivavo da fuori, ero giovanissima, e mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Ma ho iniziato subito a lavorare intensamente con i miei alunni», racconta. A darle sicurezza sono stati proprio i bambini: «Sono stati la mia ancora di salvezza, il porto sicuro nel quale ogni giorno mi sono rifugiata. La fiducia e l’affetto che mi hanno dimostrato è impagabile».

L’esodo dei docenti meridionali

Riflessioni anche sul più ampio fenomeno dell’esodo dei docenti meridionali verso il Nord: «Bisogna adeguarsi: è l’unico modo per accumulare punteggio e riavvicinarsi progressivamente a casa. Ci vogliono tanto impegno e forza di volontà, ma ne vale la pena». D’altronde, tornare in Puglia resta difficile: «Le graduatorie si aggiorneranno di nuovo e sarà possibile scegliere una nuova provincia». Per ora i rientri a casa sono rari: «Scendere per il fine settimana è complicatissimo essendo molto distante da casa, solitamente aspetto i festivi, ma quest’anno non ce ne sono».

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