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Negli aeroporti scatta l’Entry/Exit System, addio ai timbri sui passaporti: cosa cambia dal 12 ottobre per chi atterra in Europa

11 Ottobre 2025 - 13:34 Bruno Gaetani
schengen-controlli-aeroporti
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L'Entry/Exit System sostituisce i timbri manuali con un sistema completamente digitalizzato. Una novità che riguarderà soprattutto i cittadini extra-Ue che non hanno obbligo di visto

Addio ai timbri sui passaporti. A partire da domani, domenica 12 ottobre, entra in vigore il sistema informatico di ingresso e uscita nei 29 Paesi dell’area Schengen. Il nuovo sistema registrerà digitalmente gli ingressi e le uscite, nonché i dati contenuti nel passaporto, le impronte digitali e le immagini facciali dei cittadini extra-Ue che viaggiano per soggiorni di breve durata negli Stati membri europei. L’entrata in vigore, spiega il Consiglio Ue, sarà graduale e i singoli paesi potranno introdurre il nuovo sistema solo in alcuni punti di confine. Dall’aprile 2026, invece, l’attuazione dovrà essere completata.

Cosa cambia con il sistema Ees

La nuove rete di software e telecamere si chiama Ees, un acronimo che sta per Entry/Exit System. Per i cittadini dei Paesi Ue — ma anche quelli di Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein — non cambierà nulla nel concreto. Il nuovo sistema è pensato soprattutto per i viaggiatori extra-Ue esenti dall’obbligo di visto, per esempio chi arriva da Stati Uniti, Israele, Regno Unito, Giappone e Brasile.

Niente più timbri sul passaporto

Di fatto, l’Ees dovrebbe accelerare — e di parecchio — le code alle frontiere, perché sostituisce il timbro manuale sul passaporto con un controllo completamente digitalizzato, che prende in analisi i dati biometrici dei passeggeri, ovvero: impronte digitali, riconoscimento facciale e scansione dell’iride, oltre ovviamente a nome cognome e informazioni sulla data e il luogo di ingresso e uscita dallo spazio Schengen. I dati saranno conservati per tre anni: al termine di quel periodo, saranno automaticamente cancellati.

La stretta contro i migranti irregolari

Nelle intenzioni dei vertici Ue, le nuove regole servono soprattutto per impedire l’accesso illegale nell’area Schengen a terroristi e migranti irregolari. «È fondamentale mantenere un controllo efficace sui cittadini di Paesi terzi che entrano nello spazio Schengen, in modo da poter rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne. Grazie a un sistema informatico a livello dell’Ue, sarà più facile monitorare chi attraversa le nostre frontiere», ha sottolineato Rasmus Stoklund, ministro per la Migrazione della Danimarca, che è presidente di turno dell’Ue.

Foto copertina: EPA/Robert Ghement

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