Uto Ughi corregge il tiro su Beatrice Venezi: «È preparata, ma l’esperienza conta»


Dopo le polemiche seguite alle sue parole, il celebre violinista Uto Ughi interviene di nuovo sul caso Beatrice Venezi e sulla sua nomina a direttrice musicale della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Una precisazione che ammorbidisce i toni, ma non cambia la sostanza: secondo Ughi, per un incarico di questo livello il curriculum e l’esperienza restano fondamentali. «Non ho inteso in alcun modo denigrare la figura e l’operato del direttore Beatrice Venezi – chiarisce in una nota –. È un’artista che dimostra passione e temperamento». Allo stesso tempo, il maestro sottolinea come «nel mondo della musica classica l’esperienza abbia un peso determinante» e che, per un ruolo di primo piano come quello alla Fenice, «serve un percorso consolidato alle spalle».
Le polemiche dopo l’intervista rilasciata da Ughi
Le sue parole arrivano dopo le forti reazioni seguite all’intervista rilasciata al settimanale Gente, in cui Ughi aveva espresso comprensione per la protesta delle maestranze del teatro veneziano. Da settimane, infatti, musicisti e sindacati contestano la nomina della direttrice toscana, giudicando insufficiente il suo profilo artistico per un incarico di tale responsabilità.
Le tensioni alla Fenice e il fronte sindacale
Le critiche nei confronti della nomina di Venezi, 34 anni, non si placano. Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno inviato una lettera al ministro della Cultura Alessandro Giuli e al sottosegretario Gianmarco Mazzi per chiedere un incontro urgente: «La situazione attuale, segnata da nomine vacanti e da incarichi contestati, sta mettendo in crisi il funzionamento dei teatri e creando difficoltà ai lavoratori», scrivono i sindacati. I rappresentanti dei lavoratori, intanto, hanno proclamato uno sciopero contro la nomina di Venezi per la giornata di venerdì 17 ottobre. Proprio quella sera sarebbe in programma la prima dell’opera Wozzeck, opera che chiude la stagione 2024/2025. Parallelamente, cresce la mobilitazione nel mondo musicale. Il musicologo Giorgio Pelosi Zantaforni, fondatore del collettivo Sconcerto Grosso, ha lanciato una petizione per chiedere la revoca del sovrintendente Nicola Colabianchi, arrivata ormai a quasi 600 firme.
Un dibattito anche politico
Il caso non riguarda solo la nomina di Beatrice Venezi, ma apre una riflessione più ampia sul rapporto tra politica e cultura. Il Comitato nazionale delle fondazioni lirico-sinfoniche ha preso posizione chiedendo di «porre fine alla lottizzazione dei ruoli dirigenziali» e di restituire autonomia e competenza alle istituzioni musicali. Ughi, con la sua parziale marcia indietro, sembra voler stemperare il clima senza rinnegare il punto di vista di fondo: la musica, dice in sostanza, è fatta di talento, ma anche di anni di esperienza sul podio.