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Doping, il caso Parisi dopo la rinuncia del Nobel, l’ironia del ministero: «Nominiamo Heather»

15 Ottobre 2025 - 05:39 Alessandro D’Amato
giorgio parisi orazio schillaci
giorgio parisi orazio schillaci
Il Nobel dice no perché non è il suo campo. E ora anche Attilio è a rischio. Perché il ministero così ammetterebbe di aver sbagliato

Giorgio Parisi ha scritto ieri al ministero della Salute. Per rinunciare all’incarico di membro e presidente della commissione antidoping. «Non è il mio campo», ha fatto sapere al ministro Orazio Schillaci. Che secondo molti l’ha nominato per sbaglio. A causa di un’omonimia. Al suo posto doveva andare Attilio Parisi, medico dello sport e rettore dell’Università di Roma Foro Italico. Dopo l’invio della lettera di incarico nessuno ha contattato il premio Nobel. Perché al ministero dicevano che una volta coinvolto non si poteva annunciare una marcia indietro. Nei giorni scorsi si è insediato il Comitato. Ed è stato fatto il decreto di nomina.

La mail del ministero

Parisi ha detto a Repubblica di non essere a conoscenza della nomina. Poi ha trovato la mail del ministero. E ha risposto: grazie a Schillaci ma non è il mio campo. Adesso si dovrà nominare un nuovo membro. E non è detto che sia Attilio Parisi. Schillaci, dopo molte ore senza comunicazioni ufficiali, ha detto a margine di un evento in Senato che «non è mai sbagliato coinvolgere un Nobel». «E per fortuna non abbiamo contattato Heather», scherza con il quotidiano un dipendente del ministero. E anche sui social ci si sbizzarrisce, tra attacchi e battute, alle quali la vicenda si presta: «Schillaci ha risposto: “Nemmeno io sono quello di Italia 90“», dice un utente di Facebook. «Nobel per l’educazione fisica», ironizza un altro. L’attore comico Luca Bizzarri scrive su X che la vicenda racconta il paese: «Un misto di servilismo, distrazione, superficialità, tutto perfetto».

I tanti Parisi da nominare

E in effetti volendo di Parisi da nominare ce ne sono altri. C’è Arturo, inventore dell’Ulivo. Stefano, prima manager e poi candidato con Forza Italia. Poi c’è Vincenzo, ex capo della polizia morto da tempo. Si racconta che anche Silvio Berlusconi all’epoca degli elenchi della P2 cercò di trovare un omonimo che si prendesse la colpa della sua iscrizione. Ma ce n’era uno solo e aveva quattro anni. Dovette rinunciare.

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